Ars, un’estate piena di leggi e di mozioni

Non sappiamo se Sala d’Ercole riuscirà, in questa sessione estiva, ad esaminare tutti i provvedimenti che sono stati messi in cantiere ieri. Ma lo stesso fatto di aver messo in calendario tutte queste iniziative parlamentari, alcune molto importanti, ci dice che, con molta probabilità, siamo davanti a una svolta politica e parlamentare. Lo ripetiamo: è tanta la carne messa al fuoco dalla presidenza dell’Ars: ma ci sono alcune iniziative strategiche destinate ad influenzare, in positivo, sia l’attività parlamentare dell’Ars, sia la vita dello stesso Governo regionale di Rosario Crocetta.

Il primo elemento che salta agli occhi lo ha comunicato ieri il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Si tratta non di un’indicazione, ma di una direttiva precisa: la Commissione Bilancio e Finanze del Parlamento dell’Isola non potrà più rendere i pareri sui disegni di legge in assenza delle relative relazioni tecniche da parte del Governo.

Questo passaggio è centrale. Si dovrebbe finalmente porre la parola “fine” alla lunga stagione dei disegni di legge con finte coperture finanziarie. Ma, cosa ancora più importante, durante la sessione di Bilancio, il Governo non potrà più presentare documentazioni carenti, soprattutto sul fronte delle entrate, che in molti casi si rivelano fittizie.

Il discorso non riguarda tanto i cosiddetti “Residui attivi” segnalati qualche giorno fa nella relazione della Corte dei Conti nel giudizio di ‘parifica’ del Bilancio, quanto i rilievi mossi dall’ufficio del Commissario dello Stato che, nell’impugnativa della legge di Bilancio e Finanziaria di quest’anno, ha stigmatizzato proprio la mancanza di relazioni tecniche.

Insomma, gli uffici dell’assessorato all’Economia non potranno più cimentarsi nella storica attività in cui sono insuperabili maestri: i ‘magheggi’ sui conti regionali. D’ora in poi, ad ogni nuova ‘invenzione’ contabile, dovranno presentarsi in Commissione Bilancio con le ‘pezze d’appoggio’, altrimenti potranno anche evitare di recarsi a Palazzo Reale.

Un altro provvedimento importante che dovrebbe essere esaminato in questa sessione estiva è la mozione, presentata dai parlamentari del Movimento 5 Stelle, che punta alla revoca del decreto del Presidente della Regione n. 509 di quest’ano, che prevede l’aumento del 630 per cento dei canoni demaniali. Se questa mozione dovesse essere approvata il Governo Crocetta dovrebbe rivedere i propri conti, perché nelle ‘casse’ di quest’anno gli verrebbero a mancare circa 50 milioni di euro: a tanto ammontano le entrate che l’esecutivo si attende da questa stretta sui titolati di attività economiche lungo le coste dell’Isola. (a destra, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone)

Ieri, insomma, per l’Ars è stata una giornata proficua. Il Parlamento dell’Isola ha incardinato il disegno di legge che punta a modificare l’elezione dei deputati dell’Ars e del presidente della Regione fissando il termine per la presentazione degli emendamenti a mezzogiorno di lunedì 8 luglio. La relazione è stata svolta dall’onorevole Riccardo Savona.

Il presidente Ardizzone, dopo la riunione della Conferenza dei capigruppo, ha poi comunicato il calendario dei lavori parlamentari di questa sessione. Oltre alla seduta di ieri, nel corso della quale, come già ricordato, è stata avviata la discussione sulla riforma della legge elettorale regionale, è stato stabilito che Sala d’Ercole tornerà a riunirsi martedì 9 luglio per la discussione del disegno di legge in materia di albergo diffuso. Anche questa è un’iniziativa del Movimento 5 Stelle. Come si può notare, c’è una chiara apertura della presidenza dell’Ars alla gran mole di lavoro svolto in questi mesi dai deputati grillini.

In calendario ci sono anche altre mozioni. C’è, ad esempio, quella su “Pagamento differenziato delle somme dovute per costi del personale e spese di gestione agli Enti gestori di attività formative e sportelli multifunzionali convenzionati con la Regione siciliana”. Poi la mozione per la “Soppressione dell’ente Porto di Messina e rilancio della Zona Falcata”. Gli “Interventi a sostegno delle piccole e medie imprese siciliane titolari di emittenti televisive locali, per il rafforzamento tecnologico-organizzativo e la transizione al sistema digitale terrestre”. E, ancora, gli “Interventi a tutela del Cantiere navale di Palermo”. Quindi il “Ripristino nel bilancio regionale del gettito derivante dalle operazioni effettuate in via telematica dalle imprese di revisione riconosciute ed autorizzate ad operare, nel territorio siciliano, dalla competente amministrazione regionale”. Una mozione sulla “Stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato” (in pratica, dei precari). E una mozione, di imminente presentazione, in materia di trattamento dei rifiuti agricoli e forestali.

Fissato anche il calendario dei lavori delle Commissioni legislative. Tanti i disegni di legge (ddl) che dovrebbero essere esaminati e approvati:

1) ddl in materia di proroga precari;

2) ddl di rendiconto e di assestamento di bilancio;

3) ddl in materia di incompatibilità con la carica di deputato regionale;

4) ddl di soppressione dell’ente porto di Messina;

5) ddl in materia di contributi regionali;

6) ddl in materia di aiuti all’editoria (si spera anche per i giornali on line);

7) ddl in materia di riforma del turismo;

8) ddl in materia di estensione delle provvidenze previste per i familiari delle vittime di mafia in favore dei testimoni di giustizia;

9) ddl di riforma del sistema idrico integrato;

10) ddl in materia di isole minori;

11) ddl di modifica dello Statuto della Regione in materia di condanna del fenomeno mafioso.

Il presidente Ardizzone ha comunicato inoltre che la mozione che riguarda la gestione del call center dell’Ars, a firma dell’onorevole Toto Cordaro e di altri deputati è dichiarata irricevibile, perché si tratta di materia “univocamente affidata alla competenza del Consiglio di Presidenza dell’Ars”.

Non sono mancati gli interventi dei parlamentari che hanno sottolineato l’utilità del call center dell’Assemblea regionale siciliana.

Nessun deputato, però, ha detto che le assunzioni nel call center dovrebbero essere effettuate con un pubblico concorso e non con le ‘chiamate dirette’ della politica…

Il parlamentare grillino Francesco Cappello, prendendo spunto da un articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera, ha evidenziato che il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle non è rappresentato nel Consiglio di presidenza dell’Ars. Questo perché il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino, eletto tra i grillini, ha lasciato il Movimento di Beppe Grillo, lasciando i 5 Stelle senza rappresentanza.

Il presidente Ardizzone ha assicurato che l’argomento sarà affrontato in Commissione per il Regolamento e che non c’è alcuna volontà da parte del Consiglio di Presidenza di escludere il Movimento Cinque Stelle..

La Seduta è stata rinviata a martedì 9 luglio alle 16.00. All’ordine del giorno, come già accennato, la discussione del disegno di legge sulla ‘elezione dei deputati dell’Ars e del presidente della Regione e la discussione della mozione che unta a modificare la convenzione stipulata dalla Regione siciliana con Siciliacque spa “al fine di ridurre la tariffa del servizio idrico integrato ai cittadini degli ambiti territoriali ottimali (Ato). Grazie alla disastrosa presenza dei privati nella gestione idrica, infatti, i siciliani pagano oggi l’acqua ad un prezzo che è tre volte e mezzo maggiore dell’ordinario (con punte molto più alte in alcune province: per esempio, nell’Agrigentino).

E’ il tema, quello dell’acqua, che il Governo Crocetta ha provato a bypassare, visto che lo stesso esecutivo, su tale argomento, ha cambiato opinione, passando dall’appoggio alla battaglia per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua (tesi del presidente Crocetta in campagna elettorale) al mantenimento della gestione idrica nelle mani dei privati (vedere il disegno di legge presentato alla Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars dall’assessore Nicolò Marino).

La prossima settimana l’Ars si occuperà anche degli “Interventi per ottenere il riconoscimento per la Sicilia dello status di zona franca” e delle “Iniziative per l’attivazione delle zone franche urbane in Sicilia”.

 


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