Ars/ Sulla mozione di censura alla Scilabra l’ombra della possibile ‘pagliacciata azzurra’

SAREBBERO PESANTISSIME, IN QUESTE ULTIME ORE, LE PRESSIONI DI BERLUSCONI SUI DEPUTATI AZZURRI DI SALA D’ERCOLE. IL LEADER DI FORZA ITALIA VORREBBE SALVARE L’ASSESSORE ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER TUTELARE IL SENATORE LUMIA E, SOPRATTUTTO, L’ASSE CON RENZI

La settimana politica e parlamentare della Sicilia che si apre oggi deve fare i conti con uno scenario finanziario sempre più drammatico e con l’ombra di una possibile pagliacciata politica – e non sarebbe la prima – da parte dei deputati di Forza Italia a Sala d’Ercole.

Sono ormai tante le categorie sociali – e le stesse branche dell’Amministrazione regionale – lasciate senza soldi dall’accoppiata Governo Renzi-Governo Crocetta. Il primo ha scippato un sacco di soldi alla nostra Regione, il secondo se li è fatti scippare.

L’elenco di chi aspetta i soldi dalla Regione è lungo. Ci sono i Comuni che, da nove mesi, pagano i circa 24 mila precari con onerosissime scoperture di tesoreria, per la felicità delle banche, che si stanno facendo i classici ‘bagni’. Ci sono le Province regionali commissariate che, per pagare il personale, hanno ormai tagliato i servizi e abbandonato le strade provinciali.

Ancora: ci sono i dipendenti e i precari dell’Esa. I dipendenti dei Consorzi di bonifica. I dipendenti di quasi tutti gli altri enti regionali che operano in agricoltura. Ci sono gli operai della Forestale che non finiranno le giornate lavorative di quest’anno.

Ripetiamo: l’elenco potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui per carità di patria. Ricordando solo le stesse branche dell’Amministrazione regionale rimaste a secco (incredibile quello che sta succedendo nei beni culturali, praticamente abbandonati).

A questi si aggiungono i dipendenti della Formazione professionale. Questi ultimi – che sono oltre 8 mila – non dipendono dai fondi regionali, ma dai fondi europei ‘parcheggiati’, in parte, qualche anno fa a Roma e ‘ritornati’ sotto forma di Piano Giovani.

Sono i 453 milioni di euro con i quali, se solo l’avesse voluto, il Governo Crocetta avrebbe potuto pagare gli arretrati ai dipendenti regionali (ci sono lavoratori di questo settore che non vengono pagati da un anno, alcuni addirittura da due anni).

Perché? Semplice: perché questi soldi devono finire ai privati, in parte non siciliani. E quanto sia vero quello che stiamo dicendo lo dimostra il caso dei tirocini formativi che non solo vanno assegnati agli ‘amici’, ma debbono foraggiare, per l’appunto, società esterne alla Regione, non certo enti e lavoratori siciliani!

Ad agosto, durante il flop-day, ne abbiamo conosciuto tre: Ett, Formez e Italia lavoro. A queste società, senza evidenza pubblica – in stile Repubblica delle banane – sono stati assegnati milioni di euro (ogni tanto dimentichiamo che un milione di euro equivale a 2 miliardi di vecchie lire: forse ce ne dovremmo ricordare sempre) in un’operazione che in altre Regioni del Sud Italia è stata risolta in pochi giorni dai rispettivi uffici regionali facendo incontrare offerta e domanda di lavoro, senza il ricorso ad alcuna società esterna.

In Sicilia, invece, nel tentativo di mettere in piedi un indecoroso mangia-mangia, è successo un ‘casino’. Ed è ancora tutto bloccato. Anche se un’autorevole soggetto avrebbe detto che è tutto regolare: sono ‘regolari’ i mille e 600 tirocini formativi assegnati a ‘umma ‘umma (nonostante le decine di migliaia di giovani disoccupati siciliani esclusi perché non sono riusciti a collegarsi al sito o forse al Governo…) e sono ‘regolari’ gli affidamenti alle società esterne alla Regione, a quanto pare sponsorizzate, a Roma, dalla politica di maggioranza e di opposizione.

Insomma, una bella storia. Con questi soldi – cioè con i 453 milioni di euro del Piano Giovani – si sarebbero dovuti pagare, tra le altre cose, gli arretrati agli oltre 8 mila dipendenti della Formazione professionale siciliana. Che invece sono rimasti a bocca asciutta, anche perché il Governo regionale, sguarnendo di personale gli uffici del dipartimento della Formazione, ha di fatto impedito la chiusura delle rendicontazioni degli anni passati, rendendo impossibile il pagamento degli stipendi arretrati.

La macchinazione ordita contro i lavoratori della Formazione è riuscita perfettamente. Ma, vuoi perché i lavoratori di tale settore sono scesi in piazza, vuoi perché l’assessore Nelli Scilabra ha combinato un ‘casino’ con i tirocini formativi, all’Ars si sono materializzate di mozioni di censura contro la stessa assessore Scilabra. Con relative richieste di dimissioni.

Le due mozioni – la prima del centrodestra, la seconda del Movimento 5 Stelle – dovrebbero essere esaminate (probabilemente riunificandole in una sola mozione) e votate in questa settimana.

Cosa, questa, che ovviamente non piace al senatore Giuseppe Lumia. Il più celebre tra i ‘Professionisti dell’Antimafia’ made in Sicily, uomo forte del Governo Crocetta, sponsor dell’assessore Scilabra (e quindi l’uomo politico che da due anni controlla, di fatto, la Formazione professionale in Sicilia), sta provando in tutti i modi di bloccare la censura. Ma fino ad ora non sembra ci sia riuscito.

Lumia e il presidente Crocetta hanno le loro buone ragioni per ‘pretendere’ che la mozione di censura contro l’assessore Scilabra venga ritirata da Forza Italia e dal PD. Eh già, perché in questa storia mezzo gruppo parlamentare del Partito Democratico (e forse più) ha annunciato che voterà la censura – e la relativa richiesta di dimissioni – all’assessore Scilabra.

Questo avviene perché, in Sicilia, Lumia e il ‘Partito di Confindustria Sicilia’ – che sono veri ‘Padroni’ del Governo Crocetta – si sono presi tutti i migliori posti disponibili, nel governo e, soprattutto, nel sottogoverno, lasciando fuori l’ala cuperliana del PD.

La situazione, adesso, si è complicata, perché se un anno fa c’era un problema di composizione squilibrata della Giunta, adesso la questione è più ‘politica’, perché i cuperliani non sono più interessati a questa o quella poltrona nel Governo, ma vogliono rompere l’asse Lumia-Confindustria Sicilia e ridiscutere programma e assetto di Governo.  

Questa presa di posizione dei cuperliani siciliani ha messo in difficoltà Lumia, che, da due anni a questa parte, ha trattato sempre la questione siciliana a Roma, con Renzi e, si sussurra, con lo stesso Berlusconi (è noto che a Roma, al di là di quelle che Fabrizio De Andrè chiamava “le verità della televisione”, Berlusconi appoggia il Governo Renzi: basti pensare a quello che stanno combinando insieme con la Corte Costituzionale).

Da parte sua, il presidente della Regione Crocetta, pur di accontentare Renzi, ha lasciato mezza Sicilia senza risorse finanziarie. Invece di difendere la terra che amministra, a conti fatti, il Governatore dell’Isola ha difeso gli interessi del Governo nazionale. E ora, in cambio delle scelte ‘ascare’ che ha adottato, vorrebbe riconoscenza dal capo del Governo nazionale.

Questo spiega perché Lumia e Crocetta sono oggi molto adirati: perché, pur avendo trattato tutto con Roma, scavalcando la dirigenza siciliana del PD – facendo pagare un prezzo altissimo a migliaia di siciliani lasciati senza soldi – non riescono ad avere ragione del Partito Democratico dell’Isola.

Non va meglio a Forza Italia, notoriamente una formazione politica di affaristi che, sempre da Roma, nell’ultimo anno, dovrebbe aver ‘mangiato a quattro ganasce’ in Sicilia, in barba ai deputati regionali di Forza Italia, chiamati oggi a mettere la faccia su ‘operazioni’ che sono passate sulle loro teste.

Questo spiega le pressioni di Berlusconi – così sussurra radio tam tam – sui parlamentari di Forza Italia a Sala d’Ercole, chiamati, sottobanco, a ritirare la mozione di censura. E qui torniamo alla pagliacciata azzurra della quale parliamo ad inizio del nostro articolo.

In queste ore il coordinatore degli azzurri siciliani, Vincenzo Gibiino, e il capogruppo dello stesso Partito all’Ars, Marco Falcone, si stanno arrampicando sugli specchi per salvare l’assessore Scilabra (cosa improbabile) e, possibilmente, anche le loro facce (cosa ancor meno probabile).

Marco Falcone – che sta dimostrando di essere veramente un personaggio dei Vicerè di Federico De Roberto, scrittore che, meglio di chiunque altro, ha descritto in modo magistrale il trasformismo politico – ha già illustrato quale potrebbe essere il metodo per salvare, ovviamente nella sua testa, capre e cavoli. La Scilabra, dice Falcone, dovrebbe cambiare delega, lasciando la Formazione e prendendo le redini di un altro assessorato.

In questo modo, ha fatto sapere Falcone, il gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars ritirerebbe la mozione di censura. Qui si può notare la malafede politica del capogruppo degli azzurri all’Ars. La mozione di censura è rivolta all’assessore Scilabra, ma colpisce soprattutto Lumia, che è il vero protagonista dei disastri politici e amministrativi legati alla gestione della Formazione professionale in Sicilia.

Salvando l’assessore Scilabra, Falcone, su probabile input di Berlusconi, salverebbe Lumia e il suo sistema di potere, con buona pace di quei siciliani che credono ancora che Forza Italia, in Sicilia, faccia opposizione al Governo Crocetta.

Di fatto, i protagonisti della Formazione professionale siciliana, compresi gli enti cattolici e, naturalmente, i dipendenti dello stesso settore che Forza Italia all’Ars, a parole, dice di difendere, verrebbero lasciati alla mercè dei potenti che, fino ad oggi, ne hanno fatto ‘carne di porco’.

La stessa cosa, ovviamente, vale per tutte le altre categorie massacrate dal Governo Renzi e dal Governo Crocetta: forestali, dipendenti dei Consorzi di bonifica, dipendenti degli enti che operano in agricoltura riconducibili alla Regione, Comuni, Province e via continuando. Tutti soggetti che, a parole, i parlamentari azzurri di Sala d’Ercole dicono di difendere, ma che, nei fatti, potrebbero tradire.

Va detto che la posizione espressa da Falcone in un’intervista a la Repubblica edizione di Palermo, non è stata smentita da altri deputati regionali di Forza Italia, tutti silenziosi, ‘allineati e coperti’. Il segno che questa è la posizione di Forza Italia in Sicilia: una formazione politica che dice di fare opposizione e poi, sottobanco, si accorda con il PD di Lumia, sulla pelle di oltre 8 mila lavoratori della Formazione professionale siciliana.

Bella la politica siciliana, no?

 


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