Il tecnico non nasconde le proprie motivazioni alla vigilia del match casalingo contro i romagnoli. Gara che, anche in base ai risultati delle dirette concorrenti, potrebbe cambiare equilibri e gerarchie nella lotta per la promozione diretta. In un Barbera pieno, i rosa affronteranno una squadra quasi salva. Da valutare Coronado
Arriva il Cesena, Stellone carica i rosanero «Domani voglio un Palermo avvelenato»
Tutto in 180 minuti. Mancano due partite alla fine della regular season del campionato di serie B. Gare al termine delle quali il Palermo saprà se avrà conquistato la promozione diretta in A o se invece dovrà tentare il salto di categoria passando attraverso i playoff. A questo punto della stagione, le partite che mettono in palio qualcosa di importante hanno il sapore di una finale. Proprio come il match con il Cesena in programma domani alle ore 15 al Barbera e valido per la penultima giornata. Una finale il cui esito, tuttavia, avrà un determinato peso specifico anche e soprattutto in base ai risultati delle altre squadre coinvolte nella lotta per il secondo posto che vale la promozione diretta. Il Palermo darà un’occhiata allo specchietto retrovisore per vedere cosa faranno il Parma (impegnato in casa con il Bari) e il Venezia (di scena a Cremona) e, contestualmente, sarà concentrato sulla strada che c’è davanti consapevole di avere un motore con una potenza sufficiente per effettuare il sorpasso ai danni del Frosinone.
In caso di passo falso dei ciociari a Chiavari contro l’Entella e di successo dei rosa, la compagine di Stellone (al momento a -1 dai gialloblù) salirebbe sicuramente al secondo posto in classifica e andrebbe la prossima settimana a Salerno sapendo di essere padrona del proprio destino. Ma prima di fare calcoli o tabelle, in ogni caso, bisogna battere il Cesena. Obiettivo ampiamente alla portata, contro una squadra ormai ad un passo dalla salvezza a quota 46 punti grazie al successo in rimonta (2-1) ottenuto domenica scorsa in casa contro il Parma al culmine di un finale rovente, ma non scontato. Il coefficiente di difficoltà medio-basso della gara di domani è un’arma a doppio taglio. Anche se tra le due squadre c’è un gap tecnico notevole, il Cesena (che non è ancora matematicamente salvo) non perde da quattro turni, ha già battuto Frosinone e Parma e ha le carte in regola per dare del filo da torcere pure ai rosanero. Detto questo, il Palermo parte nettamente con i favori del pronostico nell’ambito di una partita in cui non andranno sottovalutate alcune variabili esterne tra cui il fattore Foschi. Responsabile dell’area tecnica dei bianconeri e grande tifoso del Palermo in virtù del forte legame affettivo con una piazza nella quale, nel recente passato, ha lasciato il segno fregiandosi del ‘titolo’ di ds più longevo dell’era Zamparini.
Non ci sono dubbi sul fatto che i romagnoli si impegneranno al massimo e che faranno il possibile per garantire la regolarità del campionato ma è altrettanto vero che, anche in virtù della presenza dietro le quinte di un Foschi alle prese con un conflitto interiore e orientato emotivamente verso l’orizzonte rosanero, sarà difficile domani vedere in campo un Cesena con il sangue agli occhi. E a proposito di variabili esterne, anche la cornice di pubblico domani potrebbe essere determinante e spostare ulteriormente l’ago della bilancia dalla parte dei padroni di casa. Al Barbera ci sarà il pienone. E i prezzi ridotti, in questo caso, c’entrano fino ad un certo punto. La gente domani riempirà gli spalti perché attratta dal richiamo di quello che potrebbe essere l’ultimo appuntamento casalingo della stagione (e teoricamente anche dell’era Zamparini se venisse centrata la promozione diretta e se si materializzassero prima dell’inizio della prossima stagione prospettive legate ad un eventuale cambio di proprietà) e perché sente profumo di serie A.
«È importantissimo giocare in uno stadio pieno, fattore che conta in una piazza come Palermo – ha sottolineato Stellone durante la conferenza stampa odierna allo stadio Barbera – sappiamo che se vogliamo centrare l’obiettivo della promozione diretta dovremo dare il massimo. Voglio un Palermo avvelenato, una squadra la cui voglia di vincere per raggiungere il proprio obiettivo superi la voglia del Cesena di ottenere un risultato funzionale al proprio traguardo, quello della salvezza». In questa fase della stagione il margine di errore è pari a zero: «Penso che la gara di domani non sia decisiva ma certamente potrà cambiare qualcosa. Noi non vogliamo avere rimpianti in vista del match di Salerno e per questo motivo dobbiamo pensare solo alla nostra partita sapendo di affrontare un Cesena che vorrà fare bella figura e archiviare la pratica salvezza. Prima pensiamo a noi, poi vedremo i risultati di Frosinone, Parma e Venezia».
Il tecnico, che porterà in panchina Bellusci e Nestorovski usciti a sorpresa dai box, potrebbe confermare l’undici proposto sabato scorso a Terni. Condizionale d’obbligo perché, contro la formazione di Castori priva dello squalificato Kupisz, non sono escluse alcune variazioni rispetto al copione delineato allo stadio Liberati. A centrocampo, ad esempio, potrebbe tornare in prima fila Jajalo, out in extremis a ridosso della gara interna con il Bari del 30 aprile e tenuto inizialmente in panchina nella sfida con la Ternana. Nella mediana con due interni, nel 4-4-2, il nazionale bosniaco prenderebbe il posto di uno tra Murawski e Chochev. E sempre in mediana, nel ruolo di esterno sinistro nel caso specifico, andranno valutate le condizioni di Coronado. Il brasiliano in questi giorni si è dovuto gestire dal punto di vista fisico ma, pur non essendo al top, dovrebbe comunque far parte della formazione iniziale.