CONCORSO in bancarotta fraudolenta : unaltra tegola giudiziaria cade sul governo regionale. Questa volta, è lassessore allEconomia, Gaetano Armao, a essere indagato nellambito di unindagine della Procura di Palermo che riguarda gli amministratori della Pea, la società formata da gruppo Falck e Amia, che avrebbe dovuto costruire un termovalorizzatore a Bellolampo. Furono spesi 44 milioni di euro per tentare di risolvere lemergenza rifiuti in Sicilia, ma è stato realizzato solo lo sbancamento dellarea destinata alla struttura. Il resto è andato in consulenze e spese legali. Ecco il punto su cui indagano il sostituto procuratore Geri Ferrara e il procuratore aggiunto Ignazio De Francisci, che hanno già presentato unistanza di fallimento nei confronti della Pea. Nellelenco delle uscite della società ci sono anche le spese liquidate ad Armao, fra il 2006 e il 2009, per tre incarichi. Prima, 1.741 euro; poi, ancora nel 2006, 102 mila euro; e infine, 479 mila.
Secondo la ricostruzione della Procura, fondata anche su alcune testimonianze, lavvocato ammi-nistrativista Armao sarebbe stato inserito fra i creditori privilegiati della società, dunque con una possibilità in più di essere soddisfatto. Ma, intanto, nel luglio 2009, Armao era anche diventato assessore regionale alla Presidenza, con delega alla protezione civile e dunque pure con competenza sullemergenza rifiuti: è un altro aspetto che viene valutato dalla Procura. I pm hanno affidato una lunga serie di accertamenti ai finanzieri del nucleo di polizia tributaria, per capire a quale titolo Armao abbia avuto un presunto trattamento privilegiato rispetto ad altri creditori della società.
Intanto, nove ex amministratori della Pea sono indagati per falso in bilancio, per avere iscritto nei documenti della società spese illegittime e in parte gonfiate. Linchiesta soprattutto per il capitolo Armao resta però legata alle sorti della richiesta di fallimento avanzata dalla Procura. Nei giorni scorsi, il gruppo Falck si è presentato alludienza fallimentare manifestando la disponibilità a coprire i debiti della società, in modo da tenerla in vita almeno fino a quando non arriverà a conclusione il contenzioso avviato con la Regione. La prossima udienza è fissata per il 23 maggio. Intanto, lassessore Armao dice: «Apprendo dalla stampa di questa inchiesta, non ho ricevuto
alcuna comunicazione dallautorità giudiziaria. Per tale ragione ho già conferito incarico al legale di fiducia, perché denunci la violazione del segreto istruttorio», prosegue Armao: «Ho motivo di ritenere che sia stata fatta col preciso fine di ledere la mia immagine, quale componente del governo regionale».
Sul caso Armao interviene anche il presidente Lombardo: «È stato il mio governo dice ad opporsi allaffare dei termovalorizzatori, cancellando nei fatti quello che era laffare del secolo nel ciclo dei rifiuti in Sicilia. Un affare stimato in sei miliardi di euro » (di Salvo Palazzolo, pubblicato su Repubblica Palermo)
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