Ancora due giorni e le ricerche di Marianna Bello verranno interrotte. La trentottenne di Favara, madre di tre figli, è stata travolta dalle acque durante un violento temporale. Adesso i familiari rompono il silenzio. Attraverso l’avvocato Salvatore Cusumano, la sorella Flavia Bello e il marito della donna, Renato Salamone, hanno lanciato un appello pubblico alle […]
Foto di Grandangolo Agrigento
Favara, la famiglia di Marianna Bello chiede di non fermare le ricerche
Ancora due giorni e le ricerche di Marianna Bello verranno interrotte. La trentottenne di Favara, madre di tre figli, è stata travolta dalle acque durante un violento temporale. Adesso i familiari rompono il silenzio. Attraverso l’avvocato Salvatore Cusumano, la sorella Flavia Bello e il marito della donna, Renato Salamone, hanno lanciato un appello pubblico alle istituzioni per chiedere la prosecuzione delle ricerche. «Abbiamo appreso – spiega il legale – che il piano di ricerca si interromperà entro il ventesimo giorno dalla scomparsa. Chiediamo al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro dell’Interno e al prefetto di non fermarsi. Marianna deve poter tornare a casa o avere almeno una degna sepoltura».
Appello alle istituzioni e ringraziamenti alle forze impegnate nelle ricerche

Per la prima volta, la famiglia ha voluto ringraziare pubblicamente le istituzioni civili e militari che, fin dai primi giorni, hanno partecipato alle operazioni di soccorso e ricerca. Tuttavia, la preoccupazione cresce con l’avvicinarsi della possibile sospensione delle attività. «Chiediamo con il cuore in mano – ha detto l’avvocato Cusumano – di non interrompere le ricerche, così come accadde a Sciacca nel 2016-2017, quando le operazioni proseguirono oltre i venti giorni. Non possiamo arrenderci finché non troveremo Marianna». La famiglia sottolinea che solo la continuità dell’impegno potrà dare ai tre figli della donna la possibilità di piangere la madre in un luogo certo.
Annunciato un esposto: «Vogliamo capire se ci sono responsabilità»
Parallelamente alla richiesta di proseguire le ricerche di Marianna Bello, la famiglia ha annunciato la presentazione di un esposto alla procura per accertare eventuali errori o responsabilità legati all’allerta meteo – che quel giorno era gialla – e alla gestione del territorio. L’avvocato Cusumano ha evidenziato dubbi sull’adeguatezza delle segnalazioni di rischio: «Occorre capire se l’allerta gialla fosse davvero tale e se la manutenzione del convogliatore d’acqua piovana sia stata effettuata a regola d’arte. Se così non fosse, oggi forse Marianna sarebbe ancora con noi». La famiglia, conclude il legale, è pronta a costituirsi parte civile qualora la procura dovesse individuare responsabilità penali.