Ormai si parla di evasione, quasi che la verdeggiante regione degli agrumi e degli ulivi sia vista come una prigione all'interno della quale si vive giorno per giorno pensando ad una maniera per fuggire. Si parla di "menti in fuga", di giovani laureati che si trovano "in mezzo alla strada" uscendo dall'università.
Andare al Nord? No, resto qui
Ormai si parla di evasione, quasi che la verdeggiante regione degli agrumi e degli ulivi sia vista come una prigione all’interno della quale si vive giorno per giorno pensando ad una maniera per fuggire. Si parla di “menti in fuga”, di giovani laureati che si trovano “in mezzo alla strada” uscendo dall’università.
In Sicilia non c’è lavoro. Perfino ai tempi dei nostri nonni, quando la fame e la miseria regnavano sovrane dai racconti sembra che ci fosse più lavoro di adesso. Anziché progredire, regrediamo.
La Sicilia sta diventando una Holding di ceti parassitari e improduttivi e si prospetta un futuro con una Sicilia nuovamente povera. Bisogna fuggire da qui. Ma dove andare? All’estero? No, troppe spese.
Allora il Nord viene visto come l’unica ancora di salvezza. Il porto sicuro sul quale approdare dopo l’evasione. L’economia si tiene ancora su e il lavoro non manca.
Spesso, poi, i neo-laureati siciliani tendono a dare la colpa della loro disoccupazione alla formazione ricevuta nelle università siciliane; allora si pensa che è meglio andare fuori anche per conseguire la laurea. Io stessa progetto di andare a studiare al Nord, una volta concluso quest’ultimo anno di liceo.
Ma come è possibile che il lavoro non manchi al Nord? Con tutto l’afflusso di gente dal Meridione dovrebbero essere a corto di posti di lavoro anche lì sopra!
E invece no! Perché? Bè, è facile: siamo anche noi che portiamo lavoro al Nord, il povero e discriminato Meridione contribuisce a fornire manodopera e quindi ricchezza al Nord innalzando il suo status economico e sociale.
Se noi, invece di dare tutta la colpa alla storia e alla politica (che sì, è vero, non ci garantisce e non ci aiuta minimamente, anzi ci mette i bastoni tra le ruote) cominciassimo ad avere maggior amore per la nostra terra e cominciassimo a rimboccarci le maniche, non solo per noi stessi, ma per tutto il Paese, allora, forse, potremmo dare una mano all’economia siciliana. Bisogna cominciare a sfatare il mito del Nord intriso di magia e superiorità che noi stessi del Sud gli attribuiamo. Bisogna cominciare ad avere fiducia nelle nostre capacità e nella nostra bella terra solare. Bisogna restare.