Almaviva, apertura dell’azienda Soluzione che salva i posti di lavoro

«L’Azienda si è dimostrata disponibile a modificare alcuni punti delle richieste presentate ai sindacati, per noi invasive, cosi il contratto di solidarietà resta verticale (cioè l’astensione da lavoro per circa il 30% delle giornate lavorative mensili), rispetto alla riduzione oraria a 4 ore giornaliere prima proposta da Almaviva, e altri nodi per noi fondamentali come l’abbassamento della stessa soglia di solidarietà. E’ un buon punto di inizio per giungere all’obiettivo finale : mantenere tutti i posti di lavoro e scongiurare i 1500 licenziamenti». Ad affermarlo sono Salvo Seggio e Giovanni Gorgone Rsu Fistel Cisl Palermo Trapani, al termine degli incontri con Almaviva a Roma sulla vertenza della sede palermitana dell’azienda.

«Dopo le assemblee con i lavoratori torneremo a fine mese a discutere con l’azienda, ma la posizione di Almaviva appare già più a favore delle nostre istanze. Sugli strumenti di controllo, ha assicurato un utilizzo mirato solo all’aumento della produttività e non finalizzato a provvedimenti disciplinari, sulla chiusura di una delle due sedi ha garantito l’obiettivo finale che è quello di evitare licenziamenti e ridurre soltanto i costi per i locali. Tutte le parti infatti si sono dichiarate disponibili a trovare soluzioni su altri dettagli come ad esempio i percorsi di mobilità volontaria incentivata, orari spezzati su base volontaria».

La trattativa avviata dopo l’acquisizione della commessa Wind da parte di Almaviva dovrebbe concludersi quindi a fine mese. «Ovviamente – spiega Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani – la battaglia continuerà per tutto il settore dei call center, in sede ministeriale, sulle regole degli appalti, sui passaggi di commessa e sulle gare al massimo ribasso».

Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani conclude «ci auguriamo presto la conclusione positiva della vertenza per le 1500 famiglie palermitane, ma sul settore delle telecomunicazioni, riteniamo ormai urgente un intervento del governo nazionale che regoli un settore ormai in balia di logiche distorte che mirano a colpire sempre i diritti dei lavoratori».


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