Pasquale Marino sarà il nuovo allenatore del Palermo. Più corretto usare al momento il futuro e non il presente del verbo essere perché, ufficialmente, non è ancora il neo-tecnico rosanero come ha puntualizzato il direttore generale Fabrizio Lucchesi arrivato al Barbera dopo le 19 in seguito all’incontro con l’ormai ex guida tecnica dello Spezia avvenuto questo pomeriggio in un ristorante a Marsala. «Non è assolutamente vero che abbiamo assunto, al momento, l’allenatore del Palermo per la prossima stagione – ha precisato – dopo il recente incontro con Delio Rossi mi sono attivato per prendere contatti con vari tecnici, allenatori che al di là dei sistemi di gioco devono avere un certo identikit, essere in sintonia con la nostra struttura e rientrare nelle corde del nostro progetto di riorganizzazione aziendale. Qualche incontro è andato molto bene, altri meno ma ribadisco che l’allenatore del Palermo dei prossimi anni deve essere funzionale alle nostre esigenze in termini di linee guida e intesa programmatica. Oggi ho incontrato Marino e non nascondo che ho avuto un’ottima impressione. Ci siamo capiti in merito ai temi del confronto ed è stato lui il primo a non offendersi nel momento in cui gli ho detto che avrei avuto bisogno di questa sera per riflettere ancora e comunicare poi la decisione finale alla proprietà. Che arriverà domani mattina e con la quale sento il piacere ma soprattutto il bisogno di condividere le informazioni e le dinamiche che ho raccolto. Io, in ogni caso, un’idea me la sono fatta. Domani verrà ufficializzata la scelta e nei prossimi giorni ci sarà la conferenza di presentazione».
Si tratta solo di passaggi formali. Lucchesi comunicherà ai fratelli Tuttolomondo, rappresentanti del gruppo Arkus Network, che secondo lui il profilo ideale per il Palermo 2.0 è quello del marsalese Pasquale Marino e i proprietari daranno il loro benestare: «Di Marino mi ha colpito soprattutto il senso di appartenenza al territorio e questo è un aspetto che verrà messo sul piatto della bilancia. Abbiamo bisogno di accelerare perché deve iniziare la nuova stagione e, in questo contesto, la scelta del nuovo allenatore rappresenta una priorità». Lucchesi, che ha aperto anche una piccola finestra sul ritiro pre-campionato («Alcuni miei collaboratori stanno guardando delle possibili location ma la scelta sarà fatta assieme al nuovo tecnico»), si è soffermato sul capitolo Foschi. Direttore sportivo sotto contratto ancora per un altro anno ma la cui esperienza nel club di viale del Fante sembra ormai giunta al capolinea.
«Foschi va via? Spero che non sia una mia sconfitta – ha dichiarato il dirigente toscano – mi ero riproposto di essere capace di farlo riflettere su quello che vogliamo da lui. Entrambi siamo sempre stati dipendenti di lusso ma siamo sempre dipendenti. Si vive all’interno di un sistema articolato, soprattutto in questa azienda che ha un’impronta molto imprenditoriale, e Rino (con il quale Lucchesi non si è confrontato in merito alla scelta del tecnico, ndr) sta facendo un po’ di fatica a rientrare in quel ruolo. Non riesco a capirlo ma ne prendo atto. Ho provato tre-quattro volte a riprenderlo per la giacca spiegandogli cosa vogliamo da lui ma, forse inconsciamente, si è abituato ad un’altra dimensione, quella relativa al ruolo di presidente. Lo incontrerò tra oggi (il ds arriverà questa sera in città, ndr) e domani».
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