Alla ricerca del cambio perduto – Seconda parte: gli accordi di Bretton Woods e la sconfitta di Keynes

Il 22 luglio del 1944 a Bretton Woods, una cittadina nei pressi di Carroll nel New Hampshire (U.S.A.), i delegati di 44 nazioni diedero vita ad una conferenza che avrebbe regolato il sistema monetario mondiale per i successivi 27 anni. Il dibattito fu molto acceso, monopolizzato dalle due economie occidentali più potenti, Stati Uniti d’America e Regno Unito, rappresentati alla conferenza da Harry Dexter White e da John Maynard Keynes. Come sappiamo prevalse la proposta di Harry Dexter White economista rappresentante degli U.S.A. su quella di John Maynard Keynes, rappresentante del Regno Unito.
La proposta presentata dal Regno Unito era quella di fondare un sistema internazionale di pagamenti, basato su una moneta fiduciaria (il Bancor). Keynes (a destra) propose di istituire una banca mondiale chiamata ICU (International Clearing Union – Unione di Compensazione Internazionale) che avrebbe regolato gli scambi internazionali fissando un tasso di cambio tra Bancor e monete nazionali. Ogni nazione avrebbe dovuto aprire un conto denominato in Bancor presso l’ICU. La moneta fiduciaria sarebbe stata utilizzata come “unità di conto” per gli scambi internazionali. Lo scopo era quello di incoraggiare le nazioni – attraverso la regolazione degli scambi internazionali – a raggiungere saldi in Bancor pari a zero, così da disincentivare gli squilibri commerciali, soprattutto per quei paesi con alta propensione all’export.
La soluzione “Bancor”come sappiamo non fu mai adottata, anche se nello Statuto del Fondo Monetario Internazionale, istituzione fondata proprio con gli accordi di Bretton Woods, è stata inserita la cosiddetta “clausola della valuta scarsa” (non ancora applicata ad esempio nell’Unione Monetaria Europea) che prevede che un paese in deficit strutturale possa essere autorizzato a limitare gli scambi di merci e servizi con il paese con alti surplus commerciali.
Una riproposizione del sistema Bancor è stata di recente affrontata per superare la crisi del 2008 dal governatore della Banca Popolare Cinese, Zhou Xiaochuan, che nel 2009 propose l’utilizzo di Diritti di Prelievo Speciale come valuta di riserva mondiale per evitare i problemi derivanti dall’utilizzo del dollaro quale moneta di riserva internazionale.
E’ interessante notare come la soluzione proposta da Keynes sembrava anticipare quello che sta succedendo oggi nell’area Euro, con la Germania e altri paesi satelliti dell’ex area Marco, in surplus commerciale e per niente disincentivati a porre un freno ad una situazione di squilibri; ed altri, i famigerati PIIGS, in deficit. Se si applicasse la clausola della valuta scarsa tali asimmetrie sarebbero limitate.
Come detto alla fine a Bretton Woods prevalse la soluzione White che determinò l’utilizzo del dollaro quale valuta di riferimento per gli scambi internazionali. Si trattava in pratica di un sistema monetario “gold exchange standard” con i cambi fissati al valore della valuta americana, a sua volta agganciata all’oro.
L’economista Robert Triffin nel 1960 descrisse il problema che si presentò a seguito degli accordi del 1944. Se si sceglie la valuta di una nazione come base di riferimento per il sistema monetario internazionale, lo stato che la emette deve scegliere se regolare le proprie emissioni sulla domanda interna o considerare anche quella proveniente dall’estero. Gli Stati Uniti scelsero, per fronteggiare il dilemma, di soddisfare la domanda di dollari proveniente dall’estero compromettendo le proprie riserve in oro (essendo fisicamente impossibile estrarre o comprare tanto oro quanti dollari in circolazione) e quindi evitare la deflazione internazionale. Il dilemma di Triffin è anche un opportuno strumento per spiegare quella particolare ed unica situazione in cui si trovano gli Stati Uniti ovvero la presenza di alti deficit pubblici e contemporaneamente alti deficit della bilancia dei pagamenti, soprattutto di parte corrente. Tale situazione di “twin deficit” sta anche alla base della crisi dei subprime scoppiata nel 2007, ma di questo parleremo alla conclusione di questo ciclo.
Il sistema Bretton Woods esplose nel 1971; fu l’allora presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, che fece saltare gli accordi a causa dell’enorme quantità di dollari in circolazione rispetto alle riserve di oro nel paese. In pratica gli Stati Uniti non poterono più garantire la convertibilità a causa dell’enorme domanda di dollari interna ed esterna al sistema finanziario americano. Proprio come previsto dal “dilemma di Triffin”.
In conclusione, gli accordi di Bretton Woods fallirono nel 1971 e si abbandonò il sistema di convertibilità in oro. Si aprì la nuova fase mondiale del sistema a moneta fiduciaria, anche se il dollaro ancor oggi rappresenta la valuta di riferimento per gli scambi internazionali. Alcuni economisti di scuola keynesiana, come ad esempio gli italiani Massimo Amato e Luca Fantacci, ripropongono l’idea dell’ICU keynesiano per risolvere le asimmetrie nelle bilance dei pagamenti degli stati europei, causa reale dei problemi che oggi affliggono i cosiddetti P.I.I.G.S.
Il vincolo valutario comunque costituirà ancora il leitmotiv del periodo successivo alla rottura degli accordi di Bretton Woods. Affronteremo nel prossimo articolo il Sistema Monetario. (2. continua)

Le altre puntate si possono leggere qui: http://www.linksicilia.it/2013/03/alla-ricerca-del-cambio-perduto/ e http://www.linksicilia.it/2013/03/alla-ricerca-del-cambio-perduto-prima-parte-dal-gold-standard-alla-grande-crisi/

 Sabato prossimo la terza parte, sulla costituzione del sistema monetario europeo


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Il 22 luglio del 1944 a bretton woods, una cittadina nei pressi di carroll nel new hampshire (u. S. A. ), i delegati di 44 nazioni diedero vita ad una conferenza che avrebbe regolato il sistema monetario mondiale per i successivi 27 anni. Il dibattito fu molto acceso, monopolizzato dalle due economie occidentali più potenti, stati uniti d’america e regno unito, rappresentati alla conferenza da harry dexter white e da john maynard keynes. Come sappiamo prevalse la proposta di harry dexter white economista rappresentante degli u. S. A. Su quella di john maynard keynes, rappresentante del regno unito.

Il 22 luglio del 1944 a bretton woods, una cittadina nei pressi di carroll nel new hampshire (u. S. A. ), i delegati di 44 nazioni diedero vita ad una conferenza che avrebbe regolato il sistema monetario mondiale per i successivi 27 anni. Il dibattito fu molto acceso, monopolizzato dalle due economie occidentali più potenti, stati uniti d’america e regno unito, rappresentati alla conferenza da harry dexter white e da john maynard keynes. Come sappiamo prevalse la proposta di harry dexter white economista rappresentante degli u. S. A. Su quella di john maynard keynes, rappresentante del regno unito.

Il 22 luglio del 1944 a bretton woods, una cittadina nei pressi di carroll nel new hampshire (u. S. A. ), i delegati di 44 nazioni diedero vita ad una conferenza che avrebbe regolato il sistema monetario mondiale per i successivi 27 anni. Il dibattito fu molto acceso, monopolizzato dalle due economie occidentali più potenti, stati uniti d’america e regno unito, rappresentati alla conferenza da harry dexter white e da john maynard keynes. Come sappiamo prevalse la proposta di harry dexter white economista rappresentante degli u. S. A. Su quella di john maynard keynes, rappresentante del regno unito.

Il 22 luglio del 1944 a bretton woods, una cittadina nei pressi di carroll nel new hampshire (u. S. A. ), i delegati di 44 nazioni diedero vita ad una conferenza che avrebbe regolato il sistema monetario mondiale per i successivi 27 anni. Il dibattito fu molto acceso, monopolizzato dalle due economie occidentali più potenti, stati uniti d’america e regno unito, rappresentati alla conferenza da harry dexter white e da john maynard keynes. Come sappiamo prevalse la proposta di harry dexter white economista rappresentante degli u. S. A. Su quella di john maynard keynes, rappresentante del regno unito.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Una festa di colori ha animato la mattinata della piazza centrale di Grammichele, in provincia di Catania. «Fai super la raccolta differenziata» è la frase sulle magliette – blu, rosse, verdi e gialle – di migliaia di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio del Calatino. Tutti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Quannu è a siccu e quannu è a sacco (quando è troppo poco e quando è troppo). La Sicilia non ha moderazione. Si passa agevolemente, piroettando come ginnasti artistici sul cavallo con maniglie (dell’ammore), dalle mostre monstre di Manlio Messina a Cannes allo stand dell’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana al Salone del Libro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]