Igor Scalisi Palminteri lascia un altro segno in città, dipingendo un dissuasore per attirare l'attenzione sul recente caso di cronaca che è passato in sordina. «Nel silenzio assenso di tutti quanti si perpetua violando i diritti fondamentali dell'uomo. Le istituzioni tacciono, non c'è indignazione e neanche l'attenzione dovuta»
Ai Quattro Canti il dipinto dedicato a Sacko Soumayla «Schiavitù contemporanea che si perpetua nel silenzio»
Un nuovo segno indelebile, quasi come una ferita ancora aperta, lasciato dall’artista Igor Scalisi Palminteri nel centro di Palermo. Dopo la Santa Morte dipinta in piazza Garraffaello in Vucciria, arriva un omaggio a Sacko Soumayla, il ventinovenne maliano, ucciso la notte del 2 giugno nel vibonese da un colpo di fucile che qualcuno ha sparato da lunga distanza.
Questa volta l’omaggio dell’artista alla città è stato fatto ai Quattro Canti della città, su un dissuasore di fronte la vetrina di Bisso Bistrot. Igor Scalisi Palminteri stava inaugurando le nuove vetrine d’artista, realizzate proprio da lui, che rientrano nella rassegna d’arte contemporanea #PimaveraInVetrina, un progetto di Emanuele Pistola che vede coinvolti diversi artisti nell’allestimento delle vestine del ristorante che si trova in pieno centro a Palermo. L’installazione prevede un grandioso fondale marino dove sul fondo riposa Santa Rosalia.
«Sì inaugurava la mia mostra da Bisso – racconta Scalisi Palminteri – e ho pensato: adesso dipingo il dissuasore. Un momento artistico mio senza che me lo avesse chiesto qualcuno perché sono frustrato per quanto accaduto in Calabria. Ho sentito troppo silenzio rispetto a questa situazione che è troppo grave. Una schiavitù contemporanea che nel silenzio assenso di tutti quanti si perpetua violando i diritti fondamentali dell’uomo. Le istituzioni tacciono, non c’è clamore, non c’è indignazione e neanche l’attenzione dovuta. Mi chiedo: e se avessero ucciso un bianco sarebbe tutto passato in sordina come sta accando per Sacko Soumayla?»