Dopo il caso dei cartelli con gli errori grammaticali e della pioggia all’interno del teatro Pirandello, oggi nella sede della stampa estera a Palazzo Grazioli a Roma è stato presentato il programma di Agrigento Capitale della Cultura 2025. «Non abbiamo bisogno di commissariamento», ha dichiarato il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè rispondendo a una domanda […]
Agrigento Capitale Cultura, tra errori nei cartelli e pioggia in teatro. Il sindaco: «Non serve un commissariamento»
Dopo il caso dei cartelli con gli errori grammaticali e della pioggia all’interno del teatro Pirandello, oggi nella sede della stampa estera a Palazzo Grazioli a Roma è stato presentato il programma di Agrigento Capitale della Cultura 2025. «Non abbiamo bisogno di commissariamento», ha dichiarato il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè rispondendo a una domanda sull’ipotesi di un commissariamento da parte di Palazzo d’Orleans. Alla conferenza stampa di questa mattina non era presente il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e non c’era nemmeno il ministro della Cultura Alessandro Giuli. «Mi dispiace – ha ammesso all’Ansa il primo cittadino agrigentino – ma noi andiamo avanti e sicuramente i fatti ci daranno ragione».
Intanto, al momento i fatti attorno ad Agrigento Capitale della Cultura sono state soprattutto polemiche. Prima tra tutte quella sugli strafalcioni nei cartelli stradali. «Noi non ne sapevamo niente – ci ha tenuto a precisare il sindaco – è un’impresa incaricata dall’Anas che sta facendo un restyling della segnaletica verticale. Noi – ha aggiunto Miccichè – non siamo stai interpellati. La ditta ha commesso questi errori, e l’immagine di Agrigento ne ha pagato le conseguenze».
Ed è di ieri la notizia delle infiltrazioni all’interno del teatro Pirandello che sabato 18 gennaio ospiterà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’inaugurazione ufficiale. «È un problema già noto – ha ribattuto il primo cittadino di Agrigento – C’è un cantiere aperto e, già dalla scorsa settimana, ci sta lavorando una squadra di edilizia acrobatica». Stando a quanto riferito da Miccichè, i lavori dovrebbero concludersi già tra domani e dopodomani. Due vicende che, comunque, almeno per il sindaco «non hanno nulla a che vedere con Agrigento Capitale della Cultura 2025. È già da un anno che lavoriamo – ha spiegato – e siamo in dirittura d’arrivo».
«La nomina di Agrigento a Capitale italiana della Cultura premia non solo la città, ma il progetto di valorizzazione di uno dei territori più ricchi del Mediterraneo – ha detto l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato che ha partecipato alla conferenza stampa su delega del governatore – culla di culture differenti che ancora dialogano insieme. Agrigento va letta in controluce soffermandosi sui templi, sul teatro che sta venendo pian piano alla luce, sulle abitazioni e sulle ville antiche che riemergono dall’oblio del tempo. È un unico filo che collega la maestosità della Valle ai tanti siti minori a cui dedichiamo attenzione continua: sarà un anno bellissimo – ha concluso l’assessore – in cui racconteremo al mondo il nostro lavoro e il nostro sogno di una Sicilia contemporanea che fa tesoro del suo passato ma guarda al futuro».