Da tre a dieci nel giro di settimane o al massimo pochi mesi. L’aumento riguarda l’installazione di altri autovelox sulle strade statali 284 (Paternò-Randazzo) e 121 (Paternò-Misterbianco). L’ultimo, in ordine di tempo, è quello collocato a metà di un lungo rettilineo, già dotato di spartitraffico centrale, che separa gli abitati di Biancavilla e Santa Maria di Licodia. Ma a fare discutere, ormai da settimane, è il limite di velocità impostato a 50 chilometri orari, con gli automobilisti costretti a brusche e pericolose frenate per evitare le multe. Da più fronti, Comune di Biancavilla compreso, si è alzato un coro unanime che vorrebbe l’innalzamento del limite di velocità almeno a 70 chilometri orari. A decidere però sarà l’Anas insieme alla polizia stradale. «Sappiamo che dovrebbe essere alzato ma non abbiamo conoscenza sul limite di velocità specifico che verrà deciso. Noi, come Comune, abbiamo segnalato il problema che si è venuto a creare ma siamo l’ultimo anello e con un ruolo assolutamente marginale», spiega a MeridioNews il sindaco Antonio Bonanno.
«Non possiamo guidare con il terrore di prendere una multa», spiega Giuseppe Gullotta, dell’associazione dei consumatori Aiace. «Serve una strada sicura mentre attualmente c’è rischio di tamponamenti a causa di brusche frenate e repentine decelerazioni». Attualmente altri due autovelox attivi si trovano invece in un tratto di strada di competenza del Comune di Misterbianco. Per uno di questi, quello in direzione Paternò, il limite è stato modificato da 50 a 70 chilometri orari. Inizialmente gli autovelox previsti erano 29 ma il primo obiettivo è arrivare a quota dieci. I prossimi dovrebbero essere montati in aree che ricadono nei Comuni di Adrano, Santa Maria di Licodia, Paternò e Belpasso. Tutto con il fine ultimo di mettere in sicurezza l’arteria stradale, tra le più più trafficate della provincia di Catania e in cui si registrano ogni anno decine di incidenti, di cui diversi mortali.
Dal 2006 al 2017, incrociando i dati di Anas, Polizia stradale e Comuni, MeridioNews ha calcolato circa 50 incidenti mortali. Uno dei più gravi, tant’è che da quel momento in poi è partita l’installazione degli autovelox con diversi vertici in prefettura, è quello avvenuto il 13 ottobre 2019, quando una Seat Leon si andò a schiantare provocando la morte di quattro giovani, unico sopravvissuto il conducente. Nello stesso punto della strada statale 121, cinque giorni prima era morto un uomo di 65 anni.
Altri autovelox sarebbero previsti tra Maletto e Randazzo e lungo la Bronte-Adrano e la Bronte-Maletto, in quest’ultimo tragitto nel rettilineo di contrada Difesa. Ancora sul tavolo, e per vedere la luce nella migliore delle ipotesi potrebbero passare almeno dieci anni, c’è il progetto per trasformare la Adrano-Paternò a quattro corsie. Anas ha presentato un progetto ma a mancare sono ancora le autorizzazioni dei vari enti coinvolti. Poi sarà la volta dell’approvazione definitiva e della gara d’appalto. Terminata questa lunga trafila, si potrà cominciare a lavorare davvero.
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