Acireale, villa Belvedere trascurata Cartolina di una città in sofferenza

Da biglietto da visita della città a cartina al tornasole dell’incuria generale.
Sembra questo il destino della villa Belvedere di Acireale, luogo che per decenni ha rappresentato un punto di riferimento per residenti e turisti e che invece oggi versa in condizioni di parziale abbandono. Quello che potrebbe apparire uno dei tanti racconti su aree verdi lasciate al degrado, nel caso di Acireale è qualcosa di più. La storia della villa Belvedere, infatti, è la storia di un parco – il principale della città – che, appena pochi mesi fa, è stato inaugurato dopo lavori di ristrutturazione, durati anni e finanziati con fondi della Comunità europea.

La lunga attesa ad Acireale è servita, però, soltanto ad alimentare le speranze di chi confidava nella possibilità di ritrovarsi con una villa messa a nuovo, un primo tassello da cui far ripartire la risalita dell’intera città. Ma così non è stato e lo si è capito sin dal primo giorno, quello dell’inaugurazione, quando, con la folla radunata all’ingresso del parco, arrivò la notizia del suicidio del consigliere comunale Camillo Baldi. La cerimonia, quel pomeriggio, proseguì attirando le critiche di chi ritenne inopportuno andare avanti nonostante un evento così traumatico. Erano, però, periodi di campagna elettorale e si sa come in questi casi i tempi stringano e con essi anche la disponibilità a soffermarsi su questioni dai risvolti non positivi.

Le critiche alla villa Belvedere, intanto, continuarono. Di lì a poco, infatti, addetti ai lavori e non sottolinearono come il progetto di ristrutturazione e la sua stessa realizzazione avessero lasciato ampiamente a desiderate. A partire dal fantomatico azolo, utilizzato per ricoprire buona parte delle aree della villa. Da molti considerato una scelta tanto scomoda quanto anacronistica, il pietrisco è stato oggetto di disputa tra il sindaco uscente Nino Garozzo e colui che poi lo avrebbe sostituito, il neosindaco Roberto Barbagallo. In quelle settimane, il futuro primo cittadino rispondeva a Garozzo, che giustificava la presenza dell’azolo come un’imposizione della Soprintendenza ai beni architettonici, promettendo di farlo rimuovere non appena eletto a guida della città. La promessa diede spunto anche al sarcasmo di chi immaginava già un Barbagallo che, pala in mano, si adoperava in prima persona per eliminare l’antipatico pietrisco.

Oggi, a un mese dalle elezioni, non solo l’azolo è rimasto al suo posto ma è stato superato nella classifica dei problemi da una serie di questioni che, settimana dopo settimana, si sono imposti all’attenzione generale, trasformando la nuova villa Belvedere in un luogo quasi dimenticato. Se la mancanza di manutenzione del verde e gli eccessivi rifiuti lasciati in giro hanno richiamato in causa due dei principali problemi della città – da una parte la presenza di un solo giardiniere nella pianta organica del Comune e dall’altra un servizio di gestione rifiuti che, a fronte di un sovradimensionamento dell’organico, continua ad assicurare risultati particolarmente scadenti –, negli ultimi giorni gli acesi hanno dovuto fare i conti anche con il problema sicurezza.

Nella parte bassa della villa, infatti, si trovano alcune aiuole che delimitano il confine con il sottostante viale Regina Margherita. A molti la scelta di apporre semplici siepi divisorie ha già suscitato perplessità circa la sicurezza dell’area, ma la preoccupazione è aumentata nel constatare che in un punto la vegetazione è completamente assente. Ciò, infatti, lascia la possibilità a chiunque di avvicinarsi al limite estremo del muro posto a un’altezza di circa tre metri dalla strada. E infine, se a tutto questo si aggiunge la mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine – nelle ultime settimane si sono registrati i primi atti di vandalismo con la comparsa di scritte blasfeme – quel che se ne ricava è la descrizione di un luogo che difficilmente potrebbe essere scelto come soggetto di una cartolina per l’Acireale di oggi. O forse, purtroppo, sì.

[Foto di Villa Belvedere Acireale su Facebook]


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Riaperto da qualche mese, dopo gli interventi di ristrutturazione finanziati con fondi europei, il principale parco cittadino è da mesi al centro delle critiche di chi è rimasto deluso dalla qualità dei lavori effettuati. Dopo essere stato argomento di campagna elettorale, la villa pare essere ritornata nel dimenticatoio generale e al centro di un problema sicurezza

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