Acireale: la morte di Camillo Baldi, un anno dopo Un fascicolo ancora aperto e le domande irrisolte

Un anno è passato, ma ad Acireale l’incredulità e le perplessità sono le stesse di allora. Ricorre oggi il primo anniversario della morte di Camillo Baldi, il consigliere comunale trovato morto l’11 aprile 2014 all’interno di un bosco in contrada Grotta Comune a Trecastagni. Il cadavere venne ritrovato nelle prime ore del pomeriggio impiccato a un castagno, proprio mentre a poco più di dieci chilometri, ad Acireale, centinaia di persone si accingevano a festeggiare la riapertura della villa comunale.

Ad accentuare – se possibile – il dramma, un aspetto che sin da subito apparve non secondario: il suicidio, infatti, avveniva a ridosso della campagna per le amministrative. Elezione che da lì a poco avrebbe visto vincitore Roberto Barbagallo e a cui soprattutto – stando alle parole di chi lo conosceva bene – Baldi avrebbe voluto partecipare a tutti i costi, con l’obiettivo di riconfermare il largo successo ottenuto cinque anni prima quando, alla sua prima candidatura, riuscì a ottenere 486 preferenze.

Tuttavia quel consenso, che secondo la logica politica avrebbe dovuto fare gola a chiunque, d’un tratto sembrava non essere più sufficiente a garantire a Baldi un posto nelle liste a sostegno di uno dei sette candidati sindaco. All’indomani della tragedia, diversi tra loro ammisero di aver ricevuto nelle settimane precedenti la disponibilità del consigliere a entrare a far parte della propria coalizione, aggiungendo però di non essere stati in condizione di accogliere quella candidatura per i motivi più svariati. A tali decisioni, però, Baldi non si sarebbe rassegnato, arrivando perfino a stampare in maniera autonoma, e senza autorizzazione, volantini elettorali con il logo di una lista civica. E proprio alcuni santini vennero ritrovati sul luogo del suicidio a dimostrazione, secondo molti, di come la delusione politica fosse stata all’origine della decisione di farla finita.

La tesi del suicidio, però, trovò anche diverse resistenze specialmente tra chi faticava a comprendere l’improvviso nichilismo di un giovane che, fino a poche ore prima della tragedia, era stato visto in giro per la città sereno e con l’entusiasmo di chi crede di poter ancora convincere gli altri del proprio valore. A tali perplessità va inoltre aggiunta tutta una serie di domande che ancor’oggi rimbalzano per le vie della città, seppur a bassa voce.

Quesiti che non hanno avuto risposta e che in alcuni casi coinvolgono anche il lavoro delle forze dell’ordine. I principali riguardano la presunta esistenza di altri motivi – diversi a quelli dichiarati ufficialmente dai diretti interessati – all’origine della decisione dei candidati sindaco di rinunciare alla candidatura di Baldi, la mancata autopsia (il medico legale effettuò soltanto un esame esterno del cadavere, ndr) e la decisione di non delimitare l’area in cui venne ritrovato il corpo, consentendo così sin dalle ore immediatamente successive all’accaduto un possibile inquinamento della scena.

Nonostante tutto a nutrire dubbi su quanto sia successo quel pomeriggio non è stata soltanto la gente comune. Seppure infatti la tesi del suicidio rimane la più probabile, la Procura di Catania in questi mesi ha lasciato aperto il fascicolo sulla morte di Baldi. A essere coinvolti nelle indagini – proseguite nel massimo riserbo – sarebbero sia la polizia che i carabinieri, che – stando alcune indiscrezioni – non starebbero escludendo alcuna pista, dall’istigazione al suicidio all’omicidio. Ipotesi che tuttavia, per il momento, rimangono confinate nel campo del possibile, non essendo suffragate da elementi sufficientemente concreti.

Per ricordare la scomparsa di Baldi, questa sera, con inizio alle 19 e 30, verrà celebrata una messa presso la cattedrale di Acireale.  


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