Acireale, i primi 50 giorni di Barbagallo «Caos su Oliva? Il nostro è il fratello giusto»

Passata l’ebbrezza per il trionfo al ballottaggio, per Roberto Barbagallo, il nuovo sindaco di Acireale, è già tempo di bilanci. Cinquantuno giorni sono naturalmente pochi per dare un giudizio sulla sua amministrazione – specie se si considera che la giunta è operativa da circa un mese, mentre il consiglio da ancora meno – ma le aspettative della città sono talmente alte che sono pochi quelli disposti ad attendere ad oltranza. Anzi, c’è già chi non ha lesinato le prime critiche.

Barbagallo, cosa si prova a essere sindaco di una città che ha estremo bisogno di un’inversione di marcia? Finita la campagna elettorale, è il tempo dei fatti.
«Sento la responsabilità di amministrare. Giorno dopo giorno, insieme alla giunta stiamo cercando di affrontare i diversi problemi che abbiamo ereditato da chi ha governato prima, non ultimo quello economico. Ma ho la voglia di fare tutto il possibile per la mia città, spero di riuscirci».

In molti ad Acireale già si chiedono: ma Barbagallo, se avesse vinto le elezioni, non avrebbe tolto l’azolo dalla Villa Belvedere?
«L’azolo lo toglierei subito e, come dissi al tempo, lo farei in prima persona. Il problema è capire con cosa sostituirlo, perché per farlo ci vogliono delle economie. Inoltre, essendo un progetto finanziato con fondi europei, ci sono dei tempi burocratici, in genere cinque anni, entro i quali non si possono apportare modifiche sostanziali come quella. Ma la volontà di trovare una soluzione vi posso assicurare che non è venuta meno».

A proposito di fondi europei e Villa Belvedere, come vi comporterete riguardo al collaudo della struttura? I cittadini chiedono chiarezza sull’utilizzo di quei soldi.
«Stiamo verificando lo stato dei diversi luoghi incrociando queste rilevazioni con i soldi che sono stati spesi. Ci stiamo inoltre concentrando sugli impianti, come quello idrico, che a nostro parere presentano dei problemi e lo stato della vegetazione lo testimonia».

E se doveste accorgervi che i conti non tornano?
«Chiederemo i danni alla ditta. Sono stati spesi sei milioni di euro; appurare come sono stati utilizzati è il minimo».

Gli impianti non saranno il massimo, ma il problema principale è che ad Acireale non ci sono giardinieri.
«La questione è di pubblico dominio. Negli anni, gli otto giardinieri su cui il Comune poteva fare affidamento sono stati quasi tutti trasformati in autisti, cambiando loro la qualifica. Stiamo cercando di fare il possibile per rimettere nel posto originario questi dipendenti, ma al momento ci sono delle difficoltà. In ogni caso, la prenda come una piccola anticipazione, stiamo lavorando per trovare dei modelli di gestione del verde a costo zero».

Ciò non toglie che il rapporto con la burocrazia sarà forse lo scoglio principale per Cambiamo Acireale. L’onorevole D’Agostino ha detto: «I dipendenti comunali devono capire che sono i camerieri dei cittadini e, se non faranno il proprio dovere, verranno presi a calci nel sedere».
«Il rapporto con la burocrazia per adesso è buono. Alcuni piccoli provvedimenti sono stati fatti, come per esempio riportare i due autisti personali del sindaco negli uffici dove lavoravano precedentemente. Ritengo che la macchina burocratica debba essere ripensata: opereremo delle rotazioni dei dirigenti e del personale; ma con oculatezza, tenendo a mente che bisogna valorizzare le potenzialità di ognuno. Ciò non toglie che nei casi in cui ci fossero ulteriori resistenze si passerà alla maniera».

Negli ultimi giorni, è circolata la notizia di alcune nomine a consulenti, su tutta quella di Salvo Nicotra, che farà da consigliere economico. Nuove spese per i cittadini?
«No, Nicotra e anche Nicola Russo, che si occuperà di rifiuti, lavoreranno a costo zero».

Rimanendo in campo di nomine, recentemente ha scelto Alessandro Oliva come nuovo assessore al Bilancio. C’è chi dice che si tratti dell’Oliva sbagliato, facendo riferimento al fatto che il vero assessore sarà il fratello e che la nomina è stata necessaria per evitargli un trasferimento al Nord.
«Ma no, si tratta di una bufala messa in giro in campagna elettorale. Non c’è alcun trasferimento. La stima nei confronti di Alessandro è alta, e sono certo che farà un buon lavoro. Per me è lui l’assessore, se poi si fa aiutare dai vari consulenti che verranno nominati non sarà certo un problema».

Rifiuti e depuratore sono due grane che avete ereditato. Come affronterete le questioni?
«Per quanto riguarda i rifiuti, abbiamo bloccato il bando e l’affitto di un capannone che sarebbe stato adibito a isola ecologica. Puntiamo a usare dei terreni comunali e a rivoluzionare la gestione dei rifiuti e per questo ci confronteremo con le associazioni di settore. Parlando del depuratore, il nostro insediamento è coinciso con la scadenza dei termini per usufruire dei fondi europei. Adesso la palla credo che tornerà alla Regione, e immagino verrà nominato un commissario. Il problema dei reflui c’è e per accorgersene basta andare a mare in questi giorni. Bisogna tutti prendere coscienza del fatto che la situazione va affrontata con decisione e risolta».

Vi apprestate a riaprire la corsia centrale di Piazza Duomo, ma pochi giorni fa avete presentato il progetto della pista ciclabile. In tutto ciò, c’è chi fa riferimento a una piccola lobby dei commercianti che fa sentire il proprio peso sulle scelte amministrative.
«Mi viene difficile pensare a una lobby dei commercianti, visto che di commercianti mi sembra ce ne siano sempre meno. La decisione di riaprire la corsia centrale di Piazza Duomo nasce nell’ottica di favorire il ripristino delle attività della zona. Ciò non toglie che il nostro obiettivo a lungo termine sia quello di rivoluzionare la mobilità ad Acireale. Questo passerà senz’altro dal creare l’isola pedonale, ma per farlo bisognerà prima creare le condizioni giuste: parcheggi e, magari, riuscire a portare la metropolitana leggera fino a Piazza Roma. La mia idea è quella che, prima di chiudere il centro, bisogna renderlo vivace».

Avete vinto le elezioni con lo slogan Cambiamo Acireale, ma siamo sicuri che gli acesi vogliano cambiare?
«Credo che Acireale sia sempre stata una città un po’ conservatrice. Introdurre certi cambiamenti negli stili di vita non sarà un’impresa facile, ma sono tentativi che vanno fatti. Non con il decisionismo arrogante delle passate amministrazioni, ma con la voglia di provare a migliorare la vita di tutti. Si potranno fare errori, ma lavorare per un cambiamento è fondamentale».


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