«Non devi parlare con la mia ex ragazza». Una minaccia a cui è seguita un’aggressione culminata con un colpo di fucile sparato al braccio. Per questo episodio avvenuto ad Acireale, in provincia di Catania, sono stati arrestati due fratelli: uno di 21 anni e uno di 17, ritenuti responsabili di lesioni personali aggravate in concorso. Ad avvisare i carabinieri sono stati gli operatori sanitari dell’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale dove il minorenne è arrivato con una ferita di arma da fuoco all’avambraccio sinistro e vari traumi da percosse. Arrivati sul posto, i militari hanno raccolto la testimonianza del ragazzo che era insieme al padre di 54 anni. Stando a quanto ricostruito, è emerso che le ferite sarebbero riconducibili a un litigio nato con un suo coetaneo. Un vecchio amico con cui la discussione era nata per l’amicizia stretta dal giovane con la sua ex fidanzata.
Un appuntamento a casa per chiarire la vicenda a cui il giovane si sarebbe presentato insieme a un altro minorenne. Sin da subito, però, l’incontro avrebbe preso una piega diversa: aperta la porta di casa dove si trovava insieme al fratello maggiorenne, il giovane avrebbe intimato all’ex amico di andare via tentando di richiudere la porta. A quel punto sarebbero iniziati i pugni in faccia e i colpi con una blocco antifurto per auto di ferro alla vittima. Fino a quando il minorenne avrebbe preso un fucile ad aria compressa e avrebbe sparato un colpo all’avambraccio sinistro. A questo punto, il 21enne avrebbe bloccato il fratello minore consentendo così alla vittima di scappare e di contattare il padre per farsi portare in ospedale. Lì, i medici gli hanno diagnosticato una prognosi di venti giorni per un «trauma facciale con ferita lacero contusa e trauma all’avambraccio sinistro da presenza di corpo estraneo rimosso».
Durante gli accertamenti, i militari hanno perquisito l’appartamento dove i due fratelli vivono con i genitori. Ed è stato il padre a consegnare loro il fucile usato dal figlio prendendo dai cespugli in un giardino vicino alla palazzina dove era stato nascosto. Nel corso della perquisizione, i carabinieri hanno trovato anche una pistola ad aria compressa. Le armi, di libera vendita, sono state inviate al Ris dei carabinieri di Messina per accertarne la regolarità o la manomissione per accrescerne le potenzialità offensive.
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