Aci Catena, intimidazione a maestra sospesa Mamma alunno: «Non mi sento responsabile»

«Non mi sento responsabile di quanto accaduto stanotte, ma non escluderei che possa essere stato qualche ex alunno o, comunque, qualcuno che ha aspettato la nostra denuncia per vendicarsi». È questo il commento di Rosaria Basilela mamma che ha denunciato per prima i maltrattamenti nei confronti del figlio e di altri compagnetti di classe – dopo che stanotte tre colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro la porta d’ingresso della casa dove risiede la maestra di scuola elementare indagata e sospesa dal servizio per dodici mesi. 

«Ho sentito parlare in paese di quello che è successo – racconta la mamma a MeridioNews – e sono anche passata per caso in via Vittorio Emanuele davanti all’abitazione dell’insegnane. Tutto questo – dice parlando a nome dei genitori di tutta la classe – a noi dispiace ma purtroppo è stata lei stessa a mettersi tutto il paese contro». Ferma la condanna per l’atto intimidatorio nei confronti della maestra ma «non mi sono pentita di quello che ho fatto e nemmeno del tono che ho usato: era l’unico modo per tutelare i bambini. La rabbia nei confronti di quella donna – aggiunge – c’è ancora ma invoco la giustizia anche per questo caso». 

Mentre i carabinieri di Aci Catena indagano sul responsabile degli spari, le mamme attendono l’esito della magistratura sui provvedimenti nei confronti della maestra. «Mio figlio è ancora in
preda alle crisi di pianto, tanto che sono dovuta andare in classe per confrontarmi con la nuova maestra.
Anche altri genitori mi hanno confidato di avere problemi con i loro bambini che non stanno bene». Dopo i fatti di questa notte, Rosaria lancia un appello ai suoi concittadini: «Invito tutti a fare come noi, che ci
siamo affidati alla giustizia e alle autorità competenti. È inutile farsi giustizia da sé».


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Dopo gli spari di questa notte contro la porta d'ingresso dell'abitazione dell'insegnante indagata per i maltrattamenti ai bambini, a parlare a MeridioNews è uno dei genitori che ha denunciato. «Non mi sono pentita di quello che ho fatto e dei toni che ho usato ma è inutile farsi giustizia da sé», dice la donna

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