Aci Catena, dopo terremoto via Platania resta chiusa Auto continuano a transitare sotto casa pericolante

Dovrebbe essere chiuso al traffico e interdetto ai passanti a causa di una casa pericolante, ma le recinzioni vengono puntualmente abbattute da alcuni privati. Stiamo parlando del tratto di strada tra via Sciarelle e via Platania, al confine tra Acireale e Aci Catena. Qui un’abitazione che si affaccia sulla strada è a rischio a causa dei danni del terremoto del 26 dicembre 2018. Considerato lo stato precario dell’immobile, che attende di essere demolito, i vigili del fuoco, la protezione civile e il Comune di Aci Catena – territorio su cui ricade l’abitazione – avevano deciso di interdire la strada al traffico e ai pedoni. Ma puntualmente le transenne vengono spostate e divelte da qualche incivile noncurante del divieto. La strada di collegamento con Acireale è di fondamentale importanza per lo scorrimento del traffico, tanto che la chiusura aveva generato delle congestioni alla circolazione. In questi mesi il problema è arrivato anche in Consiglio comunale, dove alcuni consiglieri di opposizione hanno proposto ai Comuni limitrofi un progetto futuribile di strada alternativa a via Sciarelle. 

Il blocco temporaneo della strada ha generato una situazione sicuramente caotica sotto il profilo urbano, che però non giustifica l’inosservanza delle regole da parte dei cittadini, né dovrebbe rappresentare motivo di rassegnazione da parte delle autorità. «Sulla strada vige ancora un divieto di circolazione – commenta il comandante della polizia municipale catenota Sebastiano Forzisi -, periodicamente lo richiudiamo, ma la mattina dopo viene sempre riaperto». Forzisi poi sottolinea come siano state pensate delle soluzioni alternative alle transenne: «Con Acireale avevamo pensato di mettere dei blocchi di cemento, ma questo risultava impossibile perché ostruiva completamente il passaggio e non si può fare perché quello è un tratto di comunicazione – continua – L’unica cosa che possiamo fare è quella di aprire e richiudere il tratto della strada. A questo punto non rimane che aspettare l’abbattimento dell’immobile. Se dovesse succedere qualcosa a qualcuno che transita da lì, questo si prende la piena responsabilità del pericolo che corre». 

Per adesso quindi il Comune sembra non trovare altre soluzioni. «Non abbiamo unità di personale da tenere per 24 ore lì – ammette – Periodicamente ci riproviamo, ma la chiusura dura pochissimo: nottetempo viene riaperta. Finora non mi risulta che ci siano stati multati: perché fino a quando ci siamo noi sul posto non passa nessuno, il problema è soprattutto nelle ore in cui non può essere garantita la sorveglianza». A Forzisi segue il primo cittadino Nello Oliveri, che peraltro detiene la delega ai vigili urbani. «Questa è una situazione molto delicata – aggiunge -, faremo il possibile per aumentare la sorveglianza. Dall’altro lato, la demolizione dovrebbe avvenire prossimamente, già abbiamo incontrato i proprietari. Purtroppo dobbiamo fare i conti con gli incivili: abbiamo risistemato la recinzione diverse volte, ma qualcuno ha devastato le transenne anche con un camion». Chi sia stato è ancora ignoto.

Intanto Angelo Russo – assessore con delega alla Protezione civile -, fa il punto sullo stato dell’immobile. «Abbiamo fatto una conferenza di servizi attraverso cui abbiamo convocato i proprietari dell’immobile, i responsabili degli uffici competenti e la protezione civile: per la parte relativa al piano superiore, i proprietari l’hanno concessa al Comune, che può così operare alla demolizione; mentre i proprietari del piano sottostante si sono detti disponibili a demolire la porzione a spese loro». Il progetto di demolizione è già stato redatto da parte degli uffici competenti. «Il Comune e i proprietari si sono venuti incontro, così da non ricorrere all’esproprio, che comporterebbe anche tempi più lunghi per l’abbattimento: una volta avuto il consenso definitivo da parte dei proprietari presenteremo il progetto al dipartimento di Protezione civile e impegnare la spesa». 

A detta dell’assessore, i tempi per le operazioni di abbattimento dovrebbero essere stimati in circa 60 giorni. «Abbiamo fatto partire i documenti. Stiamo aspettando ulteriormente se i proprietari cedono interamente l’immobile o lo demoliscono. Se dovesse passare molto tempo, procederemo con l’esproprio». Il problema si estende anche su un altro punto del quartiere Santa Lucia, si tratta di via Paolo Motta, precisamente alle spalle dell’omonima chiesa. Anche quest’area era transennata e continuamente riaperta: «La questione qui è più complicata perché si devono andare a rintracciare i diversi eredi di una struttura: anche su questo stiamo lavorando, ma il Comune sta dando priorità all’immobile di via Platania perché lì il punto è più trafficato».

Carmelo Lombardo

Recent Posts

Ars, inizia il percorso della Finanziaria: prime schermaglie tra maggioranza e opposizioni e stratagemmi per escludere i franchi tiratori

Sei minuti e 53 secondi. Tanto ci ha messo l'Assemblea regionale siciliana (Ars) a incardinare…

39 minuti ago

Dalla Regione dodici milioni di euro per il nuovo polo scientifico ambientale all’ex Roosvelt di Palermo

Poco più di dodici milioni di euro per ristrutturare i locali dell’ex istituto Roosevelt di…

11 ore ago

Catania, in uno stabile abbandonato trovati utensili da lavoro e decine di parti di automobili

Uno stabile abbandonato con dentro molti utensili da lavoro e decine di parti di carrozzeria…

13 ore ago

Catania, posticipata la scadenza del saldo Tarsu/Tari

Il Comune di Catania fa sapere con una nota che «a causa di problemi tecnici…

15 ore ago

Tra Palermo e l’Agrigentino sono state sequestrate migliaia di panettoni scaduti e con etichetta falsa

Più di 4000 prodotti dolciari, eppure pronti per essere venduti. Sono state sequestrate dai carabinieri…

15 ore ago

Catania, denunciato un parcheggiatore abusivo. «La mia famiglia fa quest’attività da più di 50 anni»

A Catania è stato sanzionato e denunciato un parcheggiatore abusivo. Letta così non è una…

16 ore ago