La frana che ha colpito il viadotto Himera, sull'autostrada A19, ha scatenato una valanga di reazioni politiche. Si cercano alternative per abbattere i tempi di percorrenza tra le due principali città. L'idea del primo cittadino etneo: «La rotaia veloce da sola non basta»
A19, il sindaco Bianco chiama Ryanair «Chiederò un volo tra Palermo e Catania»
«Domani stesso chiederò ai vertici di Ryanair di istituire, per il periodo in cui la nostra Isola continuerà a rimanere spezzata in due, un collegamento aereo tra le due maggiori città siciliane». Parola di Enzo Bianco, sindaco di Catania.
La frana che ha colpito il viadotto Himera, sull’autostrada A19, ha scatenato una valanga di reazioni politiche. Si cercano soluzioni alternative per abbattere i tempi di collegamento tra Palermo e Catania che – seguendo i consigli dell’Anas e addentrandosi nelle, pure loro dissestate, strade statali del centro Sicilia – superano le quattro ore. Così il primo cittadino di Catania stasera ha annunciato di voler ricorrere anche alle vie aeree.
«Dobbiamo far subito qualcosa per ricucire quest’isola spezzata in due creando tra Catania e Palermo collegamenti in treno e in aereo. Ho parlato con l’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo e con il presidente del cda di Rete Ferroviaria italiana Dario Lo Bosco per avviare nel più breve tempo possibile il già previsto collegamento veloce su rotaia che consentirebbe di andare da Catania a Palermo in poco più di due ore e mezzo. Ma non basta».
Ed ecco il di più che forse pochi si aspettavano: la richiesta alla compagnia irlandese che da poco effettua voli anche dall’aeroporto Fontanarossa di Catania, così come da Comiso e, da più tempo, anche dal Falcone e Borsellino di Palermo. «Bisogna muoversi immediatamente – ha detto Bianco – per cercare soluzioni e continuare a sollecitare il governo nazionale per dare una risposta immediata a questo grave problema che, vista la carenza di infrastrutture che affligge la Sicilia, rischia di mettere definitivamente in ginocchio la nostra economia».