Il direttore del Consorzio autostrade - che gestisce A18 e A20 - illustra gli interventi per eliminare il costone che intralcia la Catania-Messina. Poi risponde alle critiche: «Abbiamo investito 92 milioni, come mai prima». Nel 2016 manutenzione su viadotti e gallerie. Il video dal luogo della frana
A18, tempi lunghi per rimuovere la frana Cas: «A marzo gara su lavori preliminari»
Tempi lunghi per rimuovere la frana che ha investito, a ottobre, l’autostrada A18. Lo conferma il direttore generale del Consorzio per le autostrade siciliane (Cas), Salvatore Pirrone: «Il bando di gara per i lavori di consolidamento della collina franata arriverà a marzo». Impossibile ipotizzare quando il tratto – che collega Taormina a Roccalumera, in direzione Catania – sarà riaperto. Intanto il consorzio ha già in programma alcune opere di manutenzione pure sulla A20 Messina-Palermo e sulla Siracusa-Rosolini. Previsti circa 1,5 milioni di investimenti entro l’anno e oltre 8,5 nel 2016. Il ministero dei Trasporti aveva recentemente minacciato la revoca delle concessioni per difformità mai sanate riguardo alla sicurezza: «Difficile che avvenga. Abbiamo investito 92 milioni, non potevamo fare di più», risponde il direttore.
A interrompere l’autostrada A18 e generare spesso lunghe code di veicoli, all’altezza di Sant’Alessio, è la lingua di terra che si è staccata dalla collina, a causa delle piogge, ed è finita sull’asfalto. «È una situazione complessa. La nostra priorità non è rimuovere i detriti a valle – dice Pirrone – Se non prima di avere consolidato la terra che sta a monte». I lavori finora si sono concentrati alla messa in sicurezza della zona. Il traffico in direzione Catania è stato deviato sulla carreggiata che porta a Messina, dove si procede a doppio senso di marcia. Solo dopo marzo gli operai inizieranno a dedicarsi al progetto che dovrà portare allo sgombero del materiale crollato. «Sarà bandita la gara per la posa dei pali che avranno il compito di tenere compatto il materiale terroso». Il primo intervento consisterà nella collocazione di una rete metallica sulla collina, per trattenere le frane. Poi si procederà alla sistemazione di un’altra barriera, che sarà posta davanti alla precedente, «composta da alcuni pali, alti oltre tre metri, ai quali sarà tesa una seconda rete contenitiva». Lo scopo è aumentare la sicurezza in caso di frane, anche di piccola entità.
Proprio sul tema della sicurezza la gestione del Cas è stata al centro dell’attenzione del ministero dei Trasporti, che ha evidenziato oltre 800 difformità mai sanate, minacciando il consorzio di revocare la concessione. «Dubito che avverrà. Il consorzio è concessionario per legge – commenta il direttore -, ma lo Stato può fare quello che vuole». In carica da febbraio, Pirrone tiene ad aggiungere: «La mia direzione è stata attiva come mai nessuna prima. Sono partiti lavori per 92 milioni di euro, non potevamo fare più del nostro massimo». Entro il 31 dicembre 2015 sono previsti altri impegni di spesa per la manutenzione ordinaria, «del costo di circa 1,5 milioni di euro». Mentre dal 2016 l’intenzione è di commissionare opere di consolidamento strutturale «per la sistemazione di viadotti, gallerie, ponti e il rifacimento di interi tratti di asfalto – chiarisce Pirrone – Impegneranno più o meno 8,5 milioni di euro».
Nel piano degli interventi, in questi giorni saranno chiusi alcuni tratti della A18 – tra Giardini Naxos e Messina – «per riparare alcune buche e zone interessate da restringimenti di carreggiata». Su segnalazione dei Comuni attraversati dall’arteria autostradale, «agiremo per evitare che l’acqua piovana grondi dall’asfalto nei loro territori», specie nel Messinese. È già stata appaltata la cura del verde. Successivamente «entro i primi giorni di gennaio, contiamo di iniziare la sostituzione dei guardrail danneggiati a causa di incidenti». Tra gli altri progetti in calendario pure «il rinforzo di un muro di contenimento, di circa quindici metri, vicino all’uscita di Taormina».
Il 2016 dovrebbe essere invece «l’anno del consolidamento di strutture e barriere». Il Cas intende impiegare 2,5 milioni di euro per il rifacimento di lunghi tratti di asfalto, specie sulla A18. Altri 6,5 milioni di euro saranno destinati alla sistemazione dei viadotti, di alcune gallerie e della sostituzione di altri guardrail malandati: «Abbiamo dato incarico a un progettista interno. Intendiamo completare tutto in due anni – dice Pirrone – L’autostrada più interessata sarà la A20». Stenta a procedere l’iter per l’avvio dei cantieri sul viadotto Ritiro – che costeranno 50 milioni di euro – chiuso per motivi di sicurezza. Il Cga di Palermo ha accolto la sospensiva presentata dall’impresa Sicubaru e rinviato l’udienza a data da destinarsi: «Il progetto è pronto. Per sveltire i tempi stiamo già chiedendo le autorizzazioni». Sempre sulla A20, conclude, «gli operai sono già attivi per sistemare le gallerie di Capo d’Orlando e Tindari».