Wildlife Conservation è centro di ricerca e un Pronto soccorso per quegli animali che rimangono incagliati nelle reti dei pescatori, ingurgitano ami o plastica. «Nuova amministrazione si faccia da intermediario per area protetta», afferma attivista a MeridioNews
A Filicudi l’associazione che soccorre cetacei e tartarughe «La situazione è peggiorata. Necessari vincoli di tutela»
Dedicarsi alla tutela dell’ambiente e farlo a tempo pieno con un attivismo che supera la passione. I membri di Filicudi Wildlife Conservation sono un esempio. L’associazione nata nel 2005 nella piccola isola dell’arcipelago eoliano ha superato i vent’anni dalla sua nascita e, da allora, l’impegno è andato sempre più a incrementarsi, allargandosi a volontari, turisti ed esperti che hanno contribuito a difendere lo specchio d’acqua dell’isola ammirato e invidiato dagli amanti del mare. Al contempo, però, l’ambiente è anche vittima di episodi di inquinamento e pesca incontrollata che stanno favorendo lo spopolamento delle acque. L’associazione oltre a promuovere le attività di tutela dei mari, si occupa di prestare assistenza a tartarughe e cetacei che rimangono vittime della plastica che finisce in acqua e di disincagliare gli animali da reti e strumenti utilizzati dai pescatori.
A prestare servizio a Filicudi Wildlife Conservation è Agata Irene Di Paola, una biologa ambientale che sin dai tempi dell’università si è interessata alle attività dell’associazione, fino a fare diventare la sua passione un vero e proprio lavoro. Insieme a tutti i membri dell’associazione fondata da Monica Blasi, ha l’obiettivo di fare in modo che nei dintorni dell’isola venga istituita l’area marina protetta. «Per salvare l’ambiente marino si può ancora intervenire, ma ci vuole una svolta rapida prima che sia troppo tardi – afferma a MeridioNews – Per farlo bisogna apporre dei vincoli per non far ancorare le barche in posizioni sensibili e dove sono presenti delle specie particolari vittime della pesca a strascico o della presenza di materiale inquinante». Le attività di tutela sulla fauna riguardano lo studio dei delfini come il capodoglio, la stenella striata o i tursiopi e delle tartarughe come la Carretta carretta. «Oltre a fare attività di ricerca, siamo un centro di primo soccorso autorizzato dalla Regione – spiega – Con un lavoro svolto in acqua, per i cetacei che rimangono impigliati tra le reti dei pescatori, e in un Pronto soccorso per le tartarughe per i casi di ostruzione da plastica o per interventi in endoscopia quando si imbattono in ami da pesca da cui non riescono più a liberarsi».
Le azioni di Filicudi Wildlife Conservation si svolgono con il supporto della Guardia costiera e i diportisti, che svolgono un ruolo importante nei casi in cui ci sono animali in difficoltà. «Loro fanno le segnalazioni e noi interveniamo – prosegue Di Paola – Durante la degenza, le tartarughe che si sono imbattute nelle plastiche abbandonate in mare stanno in vasche con poca acqua e alimentazione controllata. Uno dei problemi più importanti è quello dell’intrappolamento nei palangari, attrezzi con centinaia di ami che vengono usati per la pesca del tonno e del pesce spada. Gli ami rimangono spesso intrappolati nell’esofago e nello stomaco». Dietro l’attività di soccorso c’è uno studio approfondito attraverso reperti e foto che hanno consentito ai membri dell’associazione di identificare i cetacei e tenere sotto controllo la popolazione. Un’attivismo sotto tutti i fronti da cui passa un’attenta sensibilizzazione a diportisti e turisti che viene svolta attraverso manuali della pesca ed escursioni in barca. «Ci sono delle specie che rimangono nella rete che potrebbero essere consumate rispetto a molte altre che devono essere tutelate – aggiunge la biologa – Quando i cetacei rimangono intrappolati nelle reti, chiediamo aiuto ai sommozzatori che cercano di sbrogliarli: uno è stato liberato. Per evitare questo tipo di problema abbiamo proposto dei dissuasori acustici da apporre alle reti che possano allontanare i delfini: il progetto è finanziato da Europa Life Delfi».
Questa è una delle tante soluzioni, insieme a quella di un ritorno alla pesca tradizionale, che l’associazione ha proposto. «Abbiamo promosso anche il dolfin watching attività di avvistamento che insieme alle altre iniziative potrebbe essere alternativa alla pesca – specifica – oltre alle escursioni che possono essere attività di guadagno alternativo con minore impatto ambientale». Durante le escursioni promosse da Filicudi Wildlife, sostenuti da privati come Eon e dai soci, oltre agli illustrare la flora e la fauna nei pressi dell’isola vengono promosse le soluzioni sostenibili. Le escursioni rivolte a turisti e appassionati si concludono con lo snorkerling guidato, cioè delle nuotate utilizzando il boccaglio o l’aeratore, con l’obiettivo di osservare il fondale marino con la fauna. Tutte le attività durano da aprile a ottobre e gli interessati possono partecipare alle iniziative e mettersi in gioco sia sul fronte del soccorso agli animali che durante le visite guidate. Negli anni, da quanto afferma Di Paola, la situazione ambientale è peggiorata. «Per questo motivo, la tutela del mare con dei vincoli specifici, in quella zona è più che mai necessaria – conclude – Con l’imminente cambio di amministrazione al Comune (Filicudi fa parte del Comune di Lipari, ndr) auspichiamo che l’amministrazione si faccia da intermediario per iniziare questo percorso importantissimo di salvaguardia dell’ambiente».