In via Centuripe da cinque giorni un sit-in per ottenere l'approvazione delle graduatorie da parte del dipartimento regionale. Oggi il faccia a faccia con il commissario straordinario Francesco Nicodemo. Guarda il video
Consorzio bonifica, continua protesta dei lavoratori stagionali «Nessuno si prende la responsabilità di fare applicare la legge»
Cinque giorni di presidio, giorno e notte, per ottenere l’applicazione dell’articolo 60 di una legge regionale del 15 aprile 2021 che garantirebbe loro un posto di lavoro a tempo indeterminato. Continua il sit-in di protesta degli stagionali del Consorzio di bonifica della Sicilia Orientale. Davanti la sede di via Centuripe questa mattina c’è stato anche un faccia a faccia con il commissario straordinario Francesco Nicodemo ma le risposte, quelle vere, dovranno arrivare da Palermo. A presidiare l’ingresso degli uffici c’è il personale della Digos e della polizia. Nello spazio antistante l’ingresso ci sono tutti i segni del presidio. Una tenda, qualche cornetto e dei brick di spremuta d’arancia. «Noi vorremmo soltanto fare il nostro lavoro. Gestiamo una rete idrica colabrodo che avrebbe bisogno di una seria manutenzione», racconta uno stagionale mentre il resto dei colleghi si intrattiene con Nicodemo.
Tutta la questione ruota attorno all’applicazione di una graduatoria che garantirebbe il turn-over degli operai assunti a giornate nel corso degli ultimi decenni. Un passaggio a quanto pare soltanto burocratico che andrebbe fatto in ogni Consorzio dell’Isola. «Siamo stati a parlare con il commissario Nicodemo e lui ci ha detto che aspetta direttive dall’assessorato. Noi operai siamo amareggiati per tanti motivi: ci ritroviamo notte e giorno a manifestare ma nessuno si prende la briga di fare applicare l’articolo 60 di questa legge», racconta a MeridioNews Tino Mazzo. Intanto le condotte idriche restano fatiscenti e a maggio l’acqua non potrà essere distribuita a pieno regime per l’assenza di manutenzione. In mezzo c’è la rabbia degli agricoltori che si vedono costretti ad acquistare l’acqua dai pozzi privati.
«Noi vogliamo lavorare e aspettiamo che qualcuno che si prenda la responsabilità di approvare queste graduatorie. Devono mantenere la parola data altrimenti noi andremo avanti a oltranza», continua Mazzeo. Da tempo i Consorzi di bonifica sono sotto l’occhio del ciclone. Da un lato c’è infatti il nodo della riforma degli enti. Una riorganizzazione annunciata nel 2019 dal presidente della Regione Nello Musumeci, dopo un’attesa di 24 anni. La nuova mappa prevede, anziché undici consorzi, un ente unico, articolato in quattro comprensori territoriali. Dall’altro lato, più di recente, la sonora bocciatura dei progetti per le reti idriche presentati nell’ambito del Piano di ripresa e resilienza.