Presto una nuova riunione della Commissione toponomastica della città etnea e il comitato antifascista catanese si preoccupa che possa tornare all'ordine del giorno la possibilità di dedicare una strada cittadina al fondatore dell'Msi. Possibilità palesatasi nella scorsa riunione, ma mai discussa. Dissipa ogni dubbio Saro D'Agata, membro del gruppo valutativo, che anzi fa sapere che tra le proposte c'è il nome di Angelo D'Arrigo
Non ci sarà una via Almirante a Catania «Nessuna proposta per la commissione»
È prevista per il prossimo 24 maggio una riunione della Commissione toponomastica della città. L’ordine del giorno non è ancora stato diffuso ed è quindi impossibile dire con esattezza quali saranno i nomi in lizza per le nuove strade di Catania. Ma scatta comunque l’allarme del Comitato antifascista catanese. Già a novembre, infatti, ultimo appuntamento della commissione, si era prospettata la possibilità di intitolare una delle strade cittadine al fondatore del Movimento sociale italiano e firmatario nel 1938 del Manifesto della razza Giorgio Almirante. Una proposta presentata a firma del penalista etneo ed ex deputato di Alleanza Nazionale Enzo Trantino già ai tempi dellamministrazione di Umberto Scapagnini.
Diverse erano state le polemiche scatenatesi alla notizia, ma l’intitolazione non fu neanche discussa e adesso la preoccupazione del comitato è che questa possibilità possa tornare in campo. «È unassociazione che viene spontanea, ma che speriamo non sia reale», afferma Domenico Stimolo del comitato antifascista catanese. Per scongiurare l’eventualità di una via Almirante a Catania era stata anche avviata una petizione popolare, poi interrotta proprio perché la proposta sembrava essere caduta nel vuoto. «Ma siamo pronti a continuare a raccogliere le firme, qualora fosse necessario», continua Stimolo.
A dissipare ogni dubbio è il consigliere Saro DAgata che, insieme ai colleghi Giovanni Marletta e Antonino Sciuto, è uno dei membri della Commissione toponomastica, presieduta dal sindaco Raffaele Stancanelli. «Non mi risulta che allordine del giorno ci sia una proposta del genere – spiega – Fu fatta nella scorsa seduta prima della fine dellanno, ma non fu neanche discussa».
Nessuno spazio tra le nuove strade etnee neanche per Rita Atria, giovane testimone di giustizia morta suicida a Roma una settimana dopo la strage di via d’Amelio, dove perse la vita il giudice Paolo Borsellino, suo punto di riferimento dopo aver abbandonato la famiglia per raccontare della mafia di Partanna ai magistrati. «Ma ci sono tante proposte per altri personaggi importanti per Catania – conclude D’Agata – come il campione di volo sportivo Angelo DArrigo, ad esempio».