I box alle spalle del Pronto soccorso del Policlinico ogni giorno sono occupati da alcune automobili. «Chiediamo che la zona venga resa operativa», spiega a MeridioNews Stefano Casabianca, presidente dell'Associazione autisti soccorritori italiani
Area destinata alle ambulanze usata come parcheggio «Sulla carta serve per sanificare i mezzi di soccorso»
Una zona pensata per la sanificazione della ambulanze utilizzata come parcheggio per le automobili, con tanto di tettoia per proteggere i veicoli dai raggi del sole. Ironia a parte l’istantanea arriva dall’ospedale Policlinico di Catania, dove un box con tanto di lavandini e impianto di scarico è praticamente inutilizzato. L’area si trova alla spalle del nuovo Pronto soccorso, inaugurato a novembre del 2018. «Ogni ospedale dovrebbe avere una zona destinata alla sanificazione delle ambulanze ma quella del Policlinico praticamente non è mai entrata in funzione», spiega a MeridioNews Stefano Casabianca, presidente dell’Associazione autisti soccorritori italiani.
A delimitare il perimetro degli stalli ci sarebbe pure una catena, con tanto di lucchetto, che però rimane aperta, lasciando libero spazio all’ingresso delle automobili. Ma come vengono sanificati i mezzi di soccorso? «Non potendo utilizzare le aree dedicate – continua Casabianca – ci adattiamo, in questo periodo di pandemia, pulendo e disinfettando le ambulanze in una zona attigua». Un lavoro che si allunga anche perché la sanificazione, in particolare durante la fase più calda del Covid-19, richiede la massima attenzione. «Utilizziamo un’apparecchiatura che genera ozono per un’operazione che, in totale, dura circa un’ora».
L’impossibilità di utilizzare l’area si estende anche ai processi di sanificazione ordinaria, come il lavaggio delle barelle o la pulizia dei mezzi. Processo, anche questo, che deve essere effettuato dopo ogni servizio. «Capita di avere due o tre ambulanze ferme – continua Casabianca – Finora questo genere di operazioni venivano effettuate nelle postazioni 118 ma con il coronavirus non possiamo spostarci dopo i trasporti dei pazienti infetti, o sospetti, nei nosocomi».
Lo spartito del Policlinico non sarebbe però un caso isolato, con situazioni simili anche in altri ospedali cittadini o della provincia. Adesso l’Aasi ha messo nero su bianco il tutto chiedendo ufficialmente, con una lettera indirizzata ai vertici del nosocomio e all’assessore alla Salute Ruggero Razza, che lo spazio destinato alla pulizia dei mezzi venga reso operativo. Anche perché sono già presenti dei lavandini con acqua corrente e un impianto per lo scarico. «Proponiamo anche l’istallazione di un impianto di videosorveglianza e di un armadietto per custodire il materiale per la pulizia, compreso un sanificatore all’ozono e un registro delle sanificazioni, così da rendere tutto più veloce senza togliere risorse per effettuare il servizio di soccorso».