«Tutto quello che ho scritto si ritrova nell'ordinanza del giudice». Il professor Pietro Barcellona risponde alle critiche nei suoi confronti dopo il suo articolo in difesa della linea editoriale de La Sicilia. L'editoriale, scritto dopo la decisione del giudice di non archiviare l'indagine per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Mario Ciancio Sanfilippo, a fine novembre ha provocato la risposta ufficiale dei magistrati. E del senatore Pd Enzo Bianco che accusava l'ex membro del Csm di scrivere abitualmente «elogi per Raffaele Lombardo». Ieri sera l'ex esponente del Pci catanese ce ne ha parlato proprio alla fine di un incontro organizzato da giovani del Partito dei siciliani
«I magistrati hanno insultato La Sicilia» Barcellona difende ancora l’editore Ciancio
«Quanto scritto dalla magistratura è un insulto a chiunque abbia a che fare con il giornale La Sicilia, dai giornalisti fino all’ultimo tipografo. Così come lo sono le affermazioni di Enzo Bianco su di me». Pietro Barcellona, professore emerito di filosofia del Diritto dell’Università di Catania, storico esponente del Partito comunista ed ex membro del Consiglio superiore della magistratura, torna a parlare della polemica relativa al suo editoriale in difesa del giornale La Sicilia, apparso sul quotidiano il 28 novembre. Nell’articolo l’ex docente attacca il «pressapochismo giudiziario» del giudice che non ha accolto la richiesta di archiviazione per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti del direttore-editore Mario Ciancio Sanfilippo. E, a colloquio con CTzen, risponde anche alle critiche del senatore Pd Enzo Bianco, che in una intervista del 2 dicembre aveva definito i suoi scritti «elogi per Raffaele Lombardo».
Incontriamo Barcellona proprio al termine della serata di presentazione del movimento Scegliamo Catania i cui promotori sono sette giovani studenti dell’associazione Arché, sezione studentesca del Partito dei Siciliani fondato da Raffaele Lombardo. Partiamo dalla sua difesa del quotidiano di Ciancio talmente netta da suscitare perfino la reazione di due delle massime autorità giudiziarie cittadine. «Sarebbe più giusto affidare alla reale conoscenza degli atti i giudizi di serietà. L’accertamento non è stato mai disposto per verificare la linea editoriale del giornale», rispondevano all’editoriale del docente, in una nota congiunta lo scorso 30 novembre, il procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi e il presidente del tribunale etneo Bruno Di Marco. «Contrariamente a quello che è stato affermato dalla Procura, tutto quello che ho scritto si ritrova esattamente nell’ordinanza del giudice», sostiene Barcellona.
L’ex membro del Csm rispedisce al mittente quanto affermato dai magistrati. «Le carte le ho lette benissimo: c’è scritto chiaramente “episodi sintomatici della linea editoriale imposta dal Ciancio in favore di esponenti di spicco di Cosa Nostra“», cita a memoria lo studioso. Che parla anche delle critiche rivoltegli dall’ex sindaco di Catania Enzo Bianco rilasciate in un’intervista a Live Sicilia. Il senatore del Pd aveva dichiarato di «non avere seguito la vicenda dell’editoriale perché ho difficoltà a leggere Pietro Barcellona. Da anni su La Sicilia tesse l’elogio di Lombardo». «Ho fatto tantissime cose per questa città, praticamente non mi fermo da 77 anni», risponde l’ex docente che chiede all’ex sindaco rispetto per quanto da lui fatto per la città. «Quel che succede all’imprenditore Mario Ciancio non mi riguarda, quanto scritto dai magistrati è un insulto a me che su quel giornale scrivo da anni, gratis. E insulti sono le affermazioni di Bianco sulle mie simpatie per Lombardo». Ma allora cosa ci fa alla presentazione del nuovo movimento di giovani Pds? «Io questi ragazzi non li conosco nemmeno, sono venuto qui solo per rispondere al gentile invito di Claudio Corbino», risponde il professore.