In prefettura a Messina questa mattina è stato fatto il punto su ciò che è accaduto ieri nell'isola delle Eolie. Nonostante non ci siano avvisaglie per nuove esplosioni, è stato pianificato ciò che bisognerà fare nel caso in cui gli abitanti fossero costretti a lasciare le case
Stromboli, Imbesi potrebbe essere morto per asfissia «In caso di evacuazione è pronta una nave al largo»
Massimo Imbesi, il 34enne di Pace del Mela, rimasto vittima di una delle due esplosioni avvenute in cima allo Stromboli ieri pomeriggio, potrebbe essere deceduto per asfissia dopo essere caduto. L’ipotesi è stata divulgata questa mattina nella sala della prefettura dove da ieri pomeriggio è attiva l’unità di crisi. «La salma del giovane ieri sera è stata portata all’ospedale Fogliani di Milazzo e questa mattina è stata già riconsegnata ai genitori del ragazzo», ha detto la prefetta Carmela Librizzi.
L’isola eoliana, intanto, resta monitorata costantemente. «C’è una nave a largo di Stromboli pronta a ospitare fino a tremila persone in caso di evacuazione. Al momento nulla fa pensare che possa ripetersi gli episodi di ieri, ma è giusto prevedere qualsiasi evenienza. Il dispositivo di protezione civile e forze dell’ordine – prosegue la prefetta – è presente e sta occupandosi anche di ripristinare la corrente elettrica e i collegamenti telefonici danneggiati dall’incendio che è divampato in seguito all’esplosione vulcanica».
I residenti sull’isola sono una cinquantina, una trentina a Ginostra. «Nessuno di loro al momento ha chiesto di lasciare l’isola», ha specificato la prefetta. Ieri invece 70 turisti che si trovavano proprio in quest’ultima frazione hanno preferito andar via. «Abbiamo dato supporto anche ad un gruppo di turisti che invece di rientrare a Stromboli ha preferito attraccare a Tropea», ha aggiunto Librizzi.