Un maxi blitz dei carabinieri del Ros ha inflitto un pesante colpo al gruppo criminale nato alle pendici dell'Etna. Da anni egemone nell'area a sud della Capitale. Decisivi i racconti del pentito Sante Fragalà, fratello del boss Salvatore. In aggiornamento
Mafia: colpito clan Fragalà, arresti a Roma e Catania Attentati e traffico di cocaina da Colombia e Spagna
Scacco al clan catanese dei Fragalà. Gruppo mafioso che dagli anni ’90 opera nell’area metropolitana romana, in particolare nei Comuni di Ardea, Pomezia e Torvajanica. Ad eseguirlo i carabinieri del Reparto operativo speciale, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Gli arresti e le perquisizioni, secondo le prime informazioni, sono stati eseguiti anche nel territorio di Catania.
Il clan aveva aveva determinato un pesante clima di
intimidazione ai danni di commercianti e imprenditori locali, costretti a subire estorsioni attraverso attentanti dinamitardi e minacce. Bloccato anche un consistente traffico di cocaina, marijuana e hashish, importate dalla Colombia e dalla Spagna grazie ad alleanze con gruppi criminali camorristici e siciliani. Tra i faldoni dell’inchiesta anche le testimonianze del collaboratore di giustizia Sante Fragalà, fratello del capomafia Salvatore. Dal 2018, con una condanna sulle spalle a 26 anni per duplice omicidio, ha deciso di parlare i magistrati. Ricostruendo tutti gli affari di famiglia.
Nel corso delle indagini oltre a
sequestri di partite di droga e armi da fuoco, è stato sventato un sequestro di persona, liberando l’ostaggio e arrestando gli otto sequestratori. Tra i primi dettagli dell’inchiesta emerge anche il ritrovamento di un manoscritto che nasconderebbe il rituale di affiliazione mafiosa. Nelle prossime ore i dettagli verranno illustrati durante una conferenza stampa che si terrà al comando provinciale dei carabinieri di Roma, alla presenza del procuratore facente funzioni della Repubblica di Roma Michele Prestipino e del comandante del Ros Pasquale Angelosanto.