«Alle nostre perdite economiche chi ci pensa?». Tra i titolari delle attività commerciali di via Etnea e dintorni la domanda è solo una. Come sostenere i soldi perduti, e quelli ancora da spendere, dopo il fiume in piena che li ha travolti durante la bomba d'acqua? Guarda le foto
Maltempo, in centro storico danni da migliaia di euro «Tra macchinari rovinati, locali chiusi e clienti persi»
Per alcuni perdite da «svariate migliaia di euro». Per altri «solamente» qualche apparecchio alimentato dalla corrente elettrica andato bruciato. È il bilancio che i commercianti di via Etnea, via Dusmet e via Vittorio Emanuele fanno della bomba d’acqua che ieri pomeriggio si è abbattuta sul capoluogo etneo. Cinquanta millimetri di pioggia si sono riversati su Catania nel giro di poco più di un’ora, trasformando le principali strade cittadine in un vero e proprio fiume in piena. «Ieri sembrava un’alluvione – racconta Andrea, cameriere di un ristorante di via Etnea – il locale era
quasi completamente allagato». Il titolare interviene spiegando invece come molteplici siano stati i disagi
causati all’interno dell’osteria poiché «trovandoci sullo stesso piano della strada, l’acqua raggiunge quasi il livello del bancone. Siamo stati costretti a spostare in fretta sedie, tavoli e quant’altro».
Non è la
prima volta che si viene a creare questa situazione, anzi «ogni anno quando piove in questa maniera si
ripetono situazioni simili – continua il proprietario – ma purtroppo si può fare poco. Il problema
dovrebbe essere risolto a monte per evitare che una così ingente quantità d’acqua arrivi qui».
In piazza Duomo i problemi che si sono venuti a creare non sono stati da meno. Alessandra Caruso,
proprietaria del Cafè del Duomo, racconta la differenza rispetto
al passato, «almeno una o due volte all’anno». Nonostante 30 centimetri d’acqua si siano riversati
all’interno del locale, grazie ai banconi che non partono direttamente da terra si sono potuti evitare grossi
danni alla struttura. «Ieri era una giornata piena di turisti e siamo stati costretti a chiudere in anticipo e
buttarne fuori qualcuno, che si è sentito anche offeso – riferisce amaramente Alessandra – ma con
l’interno del locale inondato d’acqua e l’esigenza di far fronte ad un’occorrenza simile la possibilità di
dare rifugio è limitata».
Il danno economico riguarda in questo caso la perdita di clienti e la chiusura anticipata alle 16, con la conseguente perdita di ore di servizio. Un ulteriore disagio «è stato causato dal fatto che i tombini comunali non vengono spurgati tanto spesso, e una botola che noi abbiamo nel sottoscala direttamente collegata a essi è saltata proprio per
questo motivo». Sulla questione tombini, però, ha risposto in una nota stampa il sindaco Salvo Pogliese: «Erano stati regolarmente puliti a settembre – sostiene il primo cittadino – Purtroppo l’enorme quantità di acqua caduta in poco meno di un’ora non era sostenibile».
«Avremmo voluto una mano da parte del Comune, ma ieri si è visto solo un camion passato a raccogliere i detriti scesi da via Etnea. E i nostri danni?», continuano gli esercenti. «Ogni volta che piove così la situazione si ripete – dichiara la signora Francesca, del bar Prestipino – Questa volta, però, è stato indescrivibile. L’acqua qui dentro era alta così (e indica i banconi, ndr), vari motori si sono fusi e una grossa quantità di merce si è rovinata. Siamo in piazza Duomo da quasi quarant’anni e non avevo mai visto nulla di simile». I danni ammonterebbero a circa «dieci, 12mila euro, incluso l’incasso mancato». Discorso simile anche in via Dusmet, di fronte agli Archi della marina. «Non ci si poteva muovere verso l’aeroporto», afferma Giuseppe, tassista. «La situazione era tragica, non erano ferme solo le macchine ma anche gli autobus». «Già lavoriamo poco – interviene un suo collaboratore – se dobbiamo stare bloccati anche quando piove è la fine».