Prevenire infiltrazioni negli appalti e verificare la regolare aggiudicazione degli appalti. Con queste finalità, la Direzione investigativa antimafia ha bussato oggi nella sede della ditta. Nel Comune siracusano il servizio fu affidato con manifestazione d'interesse a un'Ati che comprende anche Clean Up, poi sequestrata
Rifiuti, ispezione della Dia nella sede di Tech Servizi Controlli delle Prefetture su appalti a Lentini e Vittoria
Verificare la regolarità dell’aggiudicazione degli appalti a Lentini e Vittoria e prevenire infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. È con questa motivazione che oggi personale della Direzione investigativa antimafia di Catania ha svolto un’ispezione nella sede legale della Tech Servizi, società operante nel settore dei rifiuti nel Comune siracusano e in quello della provincia di Ragusa.
Stamani la Dia ha bussato alla porta della società insieme a uomini della polizia, carabinieri, Guardia di finanza e ispettorato del lavoro dei gruppi interforze di Siracusa e Ragusa, su richiesta non dell’autorità giudiziaria, ma delle due Prefetture per un controllo di tipo amministrativo. A Vittoria la Tech servizi si è aggiudicata lo scorso dicembre la gara annuale, del valore di dieci milioni di euro. A Lentini, invece, la società siracusana gestisce il servizio rifiuti dall’estate del 2016 insieme alla ditta Clean Up, con cui forma un’associazione temporanea d’imprese. Un appalto ottenuto non a seguito di gara, ma di una manifestazione d’interesse pubblicata dalla precedente amministrazione e aggiudicata dall’attuale giunta guidata dal sindaco Saverio Bosco. «Il Comune di Lentini – spiega il primo cittadino a MeridioNews – è in dissesto e non può affrontare una gara pluriennale come succede negli altri paesi. Per questo all’epoca fu fatta una semplice manifestazione d’interesse e il servizio fu affidato per sei mesi che noi abbiamo prorogato due volte. Adesso stiamo approntando una nuova gara per un anno». A quella manifestazione d’interesse l’Ati Tech Servizi-Clean up fu l’unica, tra le tre partecipanti, a presentare la documentazione completa di offerta tecnica.
Nel gennaio del 2017 l’operazione antimafia Penelope della Dda di Catania portò al sequestro della società Clean Up, perché riconducibile al clan Cappello e in particolare all’imprenditore Giuseppe Guglielmino. Le due ditte – Clean Up passata in amministrazione giudiziaria e Tech Servizi (binomio che si è ripetuto negli ultimi anni in molti Comuni della provincia di Catania) – hanno continuato a gestire il servizio a Lentini. «In quest’anno le cose sono andate bene – spiega il sindaco Bosco – la differenziata è aumentata dallo zero al 50 per cento; solo negli ultimi mesi, forse per problemi nei rapporti tra le due imprese, ci sono stati dei disservizi che abbiamo provveduto a sanzionare con 11mila euro tra gennaio e febbraio. In ogni caso, vogliamo espletare al più presto la nuova gara perché siamo consapevoli che il sistema ereditato non va bene».
Un’altra inchiesta della Procura di Catania, lo scorso novembre, ha fatto emergere anche gli appetiti del clan Nardo, egemone a Lentini e legati ai Santapaola di Catania, sul settore dei rifiuti. In particolare, secondo gli inquirenti, «è emersa la volontà del clan Nardo di avvicinare i responsabili della Tech Servizi e del raggruppamento». L’interesse sarebbe stato duplice: da un lato intavolare una trattativa con gli stiddari per dividersi le somme che la ditta avrebbe versato alle famiglie locali e che adesso i santapaoliani pretendevano fossero distribuite tra i gruppi su base territoriale; dall’altro far assumere Fabrizio Iachininoto, già condannato per associazione mafiosa e in passato dipendente della ditta Meridiana sas, attiva a Lentini. Ma nelle carte dell’ordinanza non è specificato se questo interessamento abbia prodotto risultati.