Priolo, dopo arresto Rizza presenta dimissioni Per evitare domiciliari e puntare a posto all’Ars 

Un passo indietro che nulla ha a che vedere con la volontà di farsi da parte, ma che invece sarebbe propedeutico a restare nell’agone della politica. Quella regionale con la fresca candidatura all’Ars. È questa la lettura da dare alla decisione di dimettersi dalla carica di sindaco di Priolo Gargallo presa da Antonello Rizzaarrestato negli scorsi giorni nell’ambito di un’inchiesta che lo vede protagonista – insieme ad alcuni dirigenti comunali – di una serie di presunte turbative d’asta e di favori fatti agli imprenditori amici. In ogni caso la Prefettura ha sospeso Rizza dalla carica di sindaco, come previsto dalla legge Severino in questi casi. 

Rizza, inserito nella lista di Forza Italia a Siracusa, ha presentato le dimissioni con l’obiettivo di riuscire a ottenere la revoca della misura cautelare, decisa dal gip del Tribunale di Siracusa per via del possibile inquinamento delle prove. L’ormai ex sindaco potrebbe così uscire dai domiciliari e riprendere la campagna elettorale. Il passo indietro arriva in concomitanza con la sospensione del prefetto di Siracusa in base alla legge Severino. «La sospensione dall’incarico disposta dal prefetto di Siracusa è un atto dovuto, ma temporaneo – spiega l’avvocato Tommaso Tamburino -. Decade nel momento in cui viene annullata l’ordinanza cautelare e la persona sospesa ritorna automaticamente ad essere primo cittadino. Le dimissioni da sindaco sono invece definitive e irrevocabili, ed hanno quindi una valenza giuridica e sostanziale maggiore»

La notizia arriva proprio nel giorno in cui il Movimento 5 stelle ha fatto riferimento al politico priolese per rilanciare la questione delle liste pulite e, di rimando, gli attacchi a Nello Musumeci. Il candidato presidente del centrodestra, infatti, è accusato di inerzia, con i propri appelli a non candidare i cosiddetti impresentabili che via via si sono tramutati nella richiesta di non votarli

Una presa di posizione che però non è bastata agli avversari del leader di Diventerà bellissima. A esprimersi sulla questione è stato oggi anche il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari: «È sicuramente il leader di questo partitino che si chiama Diventerà bellissima, ma che certamente non è il leader della coalizione», ha detto stamani il rettore di Palermo, rimarcando ancora una volta le distanze tra le dichiarazioni dell’ex presidente della commissione regionale antimafia e il principale partito che lo sostiene. 

Tornando a Rizza, i suoi legali hanno fatto sapere che il 52enne è spera di essere interrogato al più presto dal giudice per le indagini preliminari di Siracusa. Prima di questa indagine, il politico priolese aveva già quattro processi aperti con un totale di 22 capi di imputazione.


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