Il primo cittadino aveva annunciato su facebook che era in corso un'indagine nei suoi confronti. La consigliera di minoranza Valeria Piazza: «Chiedo che venga immediatamente in aula per dare alla Città un quadro completo della situazione». Il politico è accusato di peculato aggravato e continuativo
Cefalù, l’opposizione vuole Lapunzina in Consiglio «Mai successo a Cefalù misure cautelari a sindaco»
Il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina è indagato per il reato di peculato aggravato e continuativo. La notifica per il primo cittadino è giunta ieri mattina, dopo l’ordinanza emessa dal GIP di Termini Imerese, che lo obbliga alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Secondo quanto dichiarato in una nota della polizia, Lapunzina sarebbe reo di aver fatto uso proprio del mezzo intestato al comune di Cefalù, una Fiat Panda che «veniva utilizzata per scopi meramente personali – come viaggi fuori dal territorio comunale per incontri privati». Sarebbe stata sua abitudine guidarla e parcheggiarla davanti casa sia nei giorni feriali sia festivi e a qualsiasi orario, come se ne fosse il proprietario e «sottraendola così alla disponibilità della pubblica amministrazione». Sono tuttora in corso, da parte degli investigatori del Commissariato di Cefalù, ulteriori accertamenti e acquisizioni documentali presso gli uffici di quel Comune, in ordine ad altri aspetti dell’indagine che si stanno ancora approfondendo.
Intanto il sindaco della cittadina normanna si è espresso tramite il proprio profilo Facebook, comunicando lui stesso alla popolazione lo stato dei fatti. Lapunzina è indagato anche per «non aver assunto iniziative nei confronti di un dipendente comunale, a sua volta accusato di appropriazione indebita». Al sindaco viene contestato di non avere assunto iniziative nei suoi confronti, accusato di essersi appropriato degli incassi dei parcometri per spenderli giocando. Sull’uso improprio della Fiat Panda invece, solo un cenno: «Inoltre, mi viene contestato di aver fatto un uso non consentito della autovettura di proprietà del Comune>>.
«Sono perfettamente consapevole – ha concluso – del fatto che un amministratore pubblico è, più di ogni altro, soggetto all’azione di accertamento da parte della Magistratura, cui, con assoluta serenità, velata, lo ammetto, da un pizzico di amarezza, sono pronto a fornire ogni giustificazione ed ogni contributo, idonei ad accertare la verità e dimostrare la linearità della mia condotta».
Sul fronte dell’opposizione, rappresentata dal gruppo Cefalù Terzo Millennio, il consigliere Valeria Piazza ha dichiarato: «Chiedo che il Sindaco Rosario Lapunzina venga immediatamente in aula per dare al Consiglio Comunale e alla Città di Cefalù un quadro completo della situazione e a spiegare nello specifico cosa sta accadendo. La grave situazione che si è creata in queste ore – conclude Piazza – necessita un chiarimento urgente anche perché, pur non prescindendo dall’accertamento dei fatti da parte dell’autorità giudiziaria e pur essendo sempre garantista, non era mai successo nella storia recente della nostra città che un sindaco fosse obbligato a misure cautelari».