Sono un centinaio a essere scesi in piazza, davanti a Palazzo delle Aquile per protestare contro lo stallo della loro situazione. In tutto i precari rappresentano circa il 40 per cento del personale dell'amministrazione, 2300 dipendenti su circa 6800 in pianta organica
Ex Lsu, oggi sit-in davanti al Comune «Serve l’aumento delle ore lavorative»
Sembra essere senza fine l’odissea degli ex lavoratori socialmente utili del Comune di Palermo che oggi chiedono di avere aumentate le loro ore lavorative. Sono un centinaio a essere scesi in piazza, davanti a Palazzo delle Aquile, nel pomeriggio per un sit in di protesta contro lo stallo della loro situazione. In tutto i precari rappresentano circa il 40 per cento del personale dell’amministrazione, 2300 dipendenti su circa 6800 in pianta organica al Comune di Palermo. Martedì c’è stato un incontro al Miur sull’argomento stabilizzazione.
Chiedono un aumento delle venticinque ore finora previste dai loro contratti: «Dal 2009 facciamo incontri con il Comune – dice Roberto Benigno, responsabile Cisl dei precari del Comune – e lo abbiamo fatto con speranza e pazienza, ma non abbiamo mai avuto risposte concrete. C’è stato dato un contentino nel 2009, con un aumento di tre ore lavorative, troppo poco. Con i precari che hanno così poche ore si creano disservizi, di questo deve tenere conto l’amministrazione. Chiediamo dignità lavorativa – dice caustico il sindacalista – di quella personale ne abbiamo da vendere».
Ogni anno lo Stato versa al Comune di Palermo circa 55 milioni per pagare gli stipendi degli ex Lsu rimasti in organico, dopo pensionamenti e fuoriuscite dal bacino, anche grazie ad incentivi per trovare occupazioni diverse. Ma quelli che sono rimasti chiedono un impegno diretto da parte del Comune. «Se l’amministrazione vuole migliorare i servizi – dice un lavoratore – deve puntare sul personale. Viceversa i cittadini saranno penalizzati. Per questo occorre l’aumento delle ore».