Il gruppo operava in via Vezzosi, all'angolo con via Capriolo, sfruttando gli oggetti metallici presenti in un piccolo parcheggio privato. Si tratta solo dell'ultimo espediente messo in atto dai pusher a Catania. Spesso per occultare la droga si usano pannolini, grondaie, tubi con calamita e confezioni di farmaci. Guarda le foto
Operazione antidroga a Picanello, tre in manette Marijuana nascosta dentro un paletto dissuasore
Sembra non esserci limite alla fantasia degli spacciatori, impegnati quotidianamente a trovare nuovi trucchi per nascondere la droga. L’ultimo, che però è stato scoperto dalle forze dell’ordine, riguarda quello messo in pratica da tre spacciatori fermati nel quartiere popolare di Picanello. Il gruppetto per occultare la marijuana aveva pensato bene di inserire le bustine con le dosi dentro un paletto dissuasore in metallo. Solitamente utilizzati ai bordi dei marciapiedi per impedire agli autoveicoli di posteggiare o per delimitare le aree private.
Il paletto, smontabile nella parte superiore come dimostra una foto, e alto poco più di un metro, permetteva ai pusher di sfruttare il tubo. Dentro, i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Catania, hanno trovato 25 dosi di marijuana per un peso complessivo di trenta grammi. In manette sono finiti Mario Minuto, 39 anni, Salvo Lagati, 23 anni e Alfio Puglisi, 30 anni. Tutti accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I tre, secondo la ricostruzione fornita dai militari dell’Arma erano attivi nei pressi di via Vezzosi, all’angolo con via Capriolo e a pochi metri di distanza dal camposcuola di atletica leggera di proprietà del Comune di Catania. Il nascondiglio per lo spaccio insisteva a ridosso di un piccolo parcheggio privato per automobili, circondato da otto oggetti in ferro. Minuto e soci avrebbero agito con compiti ben precisi. Una persona era addetta a procacciare i clienti e, una volta condotti in zona, un complice si occupava di prelevare la marijuana ricevendo in cambio il corrispettivo in denaro. Oltre alla droga i militari hanno sequestrato 130 euro in banconote di piccolo taglio, ritenute il provento dell’attività illecita. Adesso i tre arrestati dovranno attendere ai domiciliari il giudizio con il processo per direttissima.
Tra gli espedienti messi in atto dagli spacciatori per nascondere la droga c’è spesso l’utilizzo dei tubi di VivinC. Come accaduto in via Barcelloneta nell’ottobre 2016, quando è finito in manette il 19enne Luigi Nicotra. Poi i casi della marijuana occultata dentro i pannolini o nella parte finale delle grondaie. In via Stella Polare il metodo era ancora più ingegnoso: un tubetto con una calamita riempito di dosi di cocaina e attaccato sotto a un cassonetto dei rifiuti.