I consiglieri comunali pentastellati attaccano l'amministrazione sull'aumento del 50 per cento dell'indennità di Teresa La Grassa. «Un premio senza valutarne le performance», attaccano. «Chi la precedeva lavorava part-time, lei è a tempo pieno», spiega il vicesindaco Ezio Mannino. E interviene anche il primo cittadino
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«Apprendiamo con indignazione la maggiorazione del 50 per cento riconosciuta alla neo segretaria del Comune di Paternò Teresa La Grassa. L’amministrazione comunale sin dal primo giorno del suo insediamento aveva affermato di voler seguire una seria linea di austerità, volta al taglio delle spese inutili e irresponsabili dell’ente comunale». A parlare sono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle Marco Gresta, Martina Ardizzone e Claudia Flammia. I consiglieri, alla luce delle grave crisi economica che sta vivendo l’ente comunale paternese, hanno ritenuto che anche le più piccole variazioni di «spesa al rialzo in un momento di gravissima instabilità finanziaria del nostro Comune vadano previste con estrema cautela, e soprattutto con le più valide motivazioni».
I consiglieri pentastellati, tuttavia, hanno specificato che la «manovra approvata con la determina sindacale dell’11 agosto non presenta irregolarità in nessuna delle sue parti, la stessa prevede una maggiorazione nella retribuzione del segretario generale nella massima misura prevista dalla normativa in calce al contratto nazionale di riferimento, che in un range tra un minimo del dieci per cento a un massimo del 50 per cento, viene fissata senza esitazione alcuna, addirittura nella misura massima, proprio del 50 per cento». Per i pentastellati l’aumento della retribuzione sarebbe «assurdo a pochi giorni dalla nomina. Si è parlato tanto di meritocrazia in campagna elettorale, a nostro avviso sarebbe stato più giusto attendere, quanto meno, i primi risultati del lavoro svolto, valutando la performance, secondo criteri oggettivi e soggettivi, del segretario generale per elargire un premio che invece, alla luce dei fatti, viene dato sulla fiducia».
A replicare è il vicesindaco Ezio Mannino il quale ha specificato che la «maggiorazione riguarda l’indennità di posizione. Fino allo scorso 31 luglio il Comune ha avuto un segretario comunale a scavalco e quindi un impegno part-time. Pertanto si aveva una indennità proporzionabile al tempo impegnato dal segretario. Adesso invece c’è un segretario comunale full-time che lavora a tempo pieno per il comune paternese. Abbiamo in sostanza una maggiorazione di soli 1500 euro in un anno». E sulla vicenda dell’austerità annunciata e non rispettata, secondo i consiglieri del Movimento 5 stelle, il vicesindaco Mannino specifica che un provvedimento, in tal senso, è rappresentato dal taglio delle unità operative del Comune che da 13 passano a sette. La soppressione di sei unita operative consentirebbe al Comune un risparmio di circa 20mila euro annui.
«Per la prima volta il nostro Comune si sburocratizza sul serio. A meno di due mesi dal nostro insediamento – interviene il sindaco Nino Naso – abbiamo tagliato del 50 per cento le unità operative. Questo significa snellire la macchina amministrativa, velocizzare i procedimenti, andare incontro alle esigenze dei cittadini in modo più veloce e sinergico. È uno dei tanti passi che stiamo cercando di compiere nell’esclusivo interesse dei paternesi». Intanto proprio a causa delle difficoltà economiche che il Comune sta attraversando sono stati pagati soltanto oggi gli stipendi di luglio ai circa 400 dipendenti comunali.