Rimangono in piedi tutte le ipotesi sulla dinamica dei fatti che hanno portato al decesso del piccolo. Oggi è stata effettuata l'ispezione cadaverica. L'esame autoptico si terrà la prossima settimana, tra lunedì e mercoledì. Il piccolo si trovava con la madre sulla battigia del villaggio campo di Mare
Plaia, si indaga sull’annegamento del bambino A chiarire la causa della morte sarà l’autopsia
La causa dell’annegamento del bambino di quasi 6 anni morto ieri pomeriggio non è ancora del tutto chiara. Oggi, sul corpo, è stata effettuata l’ispezione cadaverica. Inoltre, fa sapere l’ospedale Cannizzaro di Catania, nel corso dei tentativi di rianimazione effettuati sul posto sarebbe stato ritrovato del materiale gastrico. Il che, però, non dimostra alcunché, né rafforza alcuna ipotesi. Perché, come spiega a MeridioNews una fonte medica, l’emissione di materiale gastrico è «un fatto a-specifico, un riflesso che si verifica spesso in fase agonica, quando c’è l’arresto cardiaco».
In ogni caso, le incertezze non si concentrerebbero sulla causa clinica della morte – che sarebbe l’arresto cardiaco provocato dall’annegamento – ma sulle ragioni che hanno portato all’annegamento del bambino. L’autopsia, che verrà eseguita tra lunedì e mercoledì prossimi, potrebbe contribuire a ricostruire l’accaduto, su cui indagano anche i carabinieri. Al momento, tutte le ipotesi rimangono in piedi.
Ieri, tra le 16 e le 16.30, il piccolo si trovava sulla battigia del villaggio campo di Mare insieme alla madre, alla Plaia. Poi è sparito per qualche minuto. È stato ritrovato poco dopo, forse già in arresto cardiocircolatorio, in un villaggio che sorge poco lontano, denominato Ippocampo di mare. «Naturalmente abbiamo tentato la rianimazione – aveva spiegato in serata una fonte del 118 – ma purtroppo non c’è stato nulla da fare». Avrebbe perso la vita nel tragitto in elicottero verso l’ospedale Cannizzaro.