La commedia di Aristofane, interpretata dal duo di comici palermitano, è stata anticipata da una forte contestazione da parte di diversi spettatori che accusano gli organizzatori di avere staccato più ticket rispetto alla reale capienza del sito. L'organizzazione ha proposto il rimborso dei biglietti agli insoddisfatti. Spettatori divisi
Siracusa, protesta per Le rane con Ficarra e Picone Troppi biglietti venduti, pubblico tra scale e giardino
Sono stati accolti da un coro di «vergogna vergogna» i comici palermitani Ficarra e Picone al teatro greco di Siracusa nel giorno in cui va in scena la commedia Le rane di Aristofane a posto unico.
«Hanno venduto più biglietti del dovuto», vociferano le centinaia di persone sedute tra gli spalti prima dell’inizio dello spettacolo. Qualcuno dice di aver preso posto da più di tre ore, qualcun altro minaccia di chiamare la polizia. Fatto sta che già un’ora e mezza prima dell’orario di inizio non si può più accedere al piano di sotto, il flusso di persone che continua ad arrivare viene indirizzato alla meno peggio nella parte superiore del teatro. Ci si sistema nel giardino, sulle scale, nella casetta del guardiano. C’è anche gente in piedi, nonostante dal botteghino facciano sapere di aver staccato 5.381 biglietti contro un totale di 5.610 posti disponibili.
E quando entra in scena il duo comico, nei panni del dio del teatro e del suo servo, si alzano le proteste che spingono gli attori a interrompere immediatamente la recitazione. «Chiedo scusa a chi si aspettava che lo spettacolo cominciasse in un altro modo», dice subito Valentino Picone chiedendo spiegazione al pubblico sull’accaduto e lasciando la scena per permettere un chiarimento con gli organizzatori della serata. «In queste situazioni, può succedere che qualcuno si trovi in posizioni da cui si vede o si sente male, chi non è soddisfatto della propria posizione può recarsi in biglietteria per cambiare data o farsi rimborsare il biglietto», dicono rivolti al pubblico insoddisfatto.
Ma non appena ricompaiono Ficarra e Picone ricominciano fischi e ribellione. Stavolta ci pensa Salvatore Ficarra a prendere la parola. «Avete la nostra comprensione, vi è stato offerto di andare al botteghino, di cambiare il biglietto, che possiamo fare di più, vi accompagniamo a casa?», scherza l’attore. «Permetteteci, dopo un mese di lavoro, di dare soddisfazione a tutti quelli che hanno lavorato per la realizzazione di questo spettacolo».
Intanto, questa mattina, un primo commento arriva dal commissario di Ticket Box Office, Pierfrancesco Pinelli. «Ci avvaliamo di un terzo sistema – dichiara -. Viva ticket ci mette a disposizione i biglietti e non abbiamo avuto nessuna comunicazione su eventuali problemi di ieri sera». A rivolgersi al botteghino, invece, sarebbero state 56 persone che hanno chiesto il rimborso del biglietto.