Cartellone ricco per la seconda edizione di Parco Jazz che quest’anno si articolerà in tre sere. Sul palco anche due giovanissimi musicisti di 11 e 12 anni. Serata conclusiva con Gianni Cavallaro in sestetto
Altofonte, il festival Jazz con sfondo mozzafiato «È un modo per valorizzare i talenti del territorio»
La location è da togliere il fiato: gli artisti si esibiranno infatti presso il Parco Music Village di Altofonte, dove si trova l’obelisco a Garibaldi, con uno stupendo panorama comprendente Palermo e Monreale alle spalle. La seconda edizione di Parco Jazz, che si terrà nelle serate tra il 6 e l’8 luglio, è stato presentato dal direttore artistico dell’evento Claudio Giambruno, dal direttore artistico dell’Associazione musicale Parco, Aldo Oliveri, e dal presidente della stessa associazione, Salvatore La Barbera: «Altofonte mi ha visto residente per trent’anni – spiega Giambruno –, ho iniziato la mia attività qui e ho poi continuato a studiare. Parco Jazz nasce da un’idea dell’Associazione e dall’amore per il territorio. Quest’anno c’è stato un enorme passo avanti. Abbiamo avuto un’ottima risposta da parte dei partner, perché questo evento non gode degli aiuti degli enti locali. Il rischio imprenditoriale è tutto dell’Associazione Parco. Ogni giorno ci saranno due concerti, uno d’apertura e uno alle 22,30».
Oliveri spiega invece com’è nata l’idea di un festival del genere: «Nasce tutto per gioco, l’anno scorso è stato tutto una scommessa. Con Claudio ci conosciamo da tanto, la collaborazione è nata seduti a un bar. È già da vent’anni che penso a un evento del genere, perché non provarci? Oggi faccio parte di questa amministrazione, ci auguriamo che in futuro ci siano delle spese in capitolo da dedicare a questo genere di eventi». Il presidente La Barbera invece ha sottolineato l’immenso lavoro che c’è dietro la kermesse: «Ne parliamo dall’anno scorso, c’è tanto lavoro e i tre giorni finali sono soltanto la punta di un iceberg che non si vede. Ci troviamo a fare di tutto, dietro questo lavoro ci sono tante persone che fanno il cosiddetto lavoro sporco. Abbiamo tanti gruppi su whatsapp – confessa sorridendo – e quindi siamo sempre al telefono».
Il microfono torna così al direttore artistico dell’evento che comincia a parlare della manifestazione: «Quest’anno ho voluto creare un nuovo contenitore differenziando l’offerta concertistica, mentre l’anno scorso siamo riusciti a tirare fuori come una cosa più popular e digeribile. Non penso a questa come una manifestazione esclusivamente rivolta ad Altofonte». Si passa poi a parlare del cartellone in programma, spiegato nel dettaglio dallo stesso Claudio Giambruno che si esibirà nella serata conclusiva dell’8 luglio: «Si comincerà il 6 con il concerto d’apertura, l’Oliveri-Petta quartet. Mi ha sempre attirato l’etno-jazz di Petta e il suo modo di fare musica». Lo stesso Oliveri spiega più approfonditamente: «Il repertorio sarà originale, sono tutti brani di Pierpaolo (Petta, ndr). Le mie radici sono arbereshe (originario di Piana degli Albanesi) proprio come le sue». La serata del 6 però non finisce qui: «Dopodiché – torna a spiegare Giambruno – si passerà a un duo che racconterà il “Diario di un viaggio sull’amore”, composto da Anna Bonomolo e Diego Spitaleri. Ho voluto dedicare nel palinsesto ampio spazio al duo piano-voce».
La seconda serata partirà invece con delle giovani promesse, Gaetano Castiglia alla tromba e Alessandro Laura al sassofono, che si esibiranno in quintetto: «Si tratta di due straordinari talenti di 11 e 12 anni, tra le eccellenze migliori che abbiamo in Sicilia. Io voglio dare un opportunità ai giovani, per noi è motivo di grande gioia e consegneremo ai due una targa. A seguire toccherà il duo composto da Daniela Spalletta e Donatello D’Attoma che presenteranno il loro nuovo lavoro. Loro sono in giro per l’Italia ed è l’unico concerto sponsorizzato dalla Siae». Proprio Daniela Spalletta sarà protagonista, la mattina successiva, di un’iniziativa particolare: «Ad Altofonte si terrà la prima masterclass di jazz, per quanto concerne il canto. Abbiamo già 15 iscritti e questa cosa mi incoraggia a continuare e ad aprire questa iniziativa anche ad altri strumenti. Vorremmo mettere su una fucina di talenti e ho già pensato per l’anno prossimo al Parco Jazz School in tal senso».
Infine, la serata conclusiva: «L’8 luglio sarà il concerto di punta – continua Giambruno –, si esibirà su questo palco una delle pietre miliari del jazz italiano, Gianni Cavallaro. Sarà in sestetto con me al sassofono e un trombettista straordinario come Vito Giordano. All’estero Gianni Cavallaro è una vera e propria leggenda, sono orgoglioso di averlo portato qui». La serata conclusiva terminerà con una degustazione di sigari offerta da uno degli sponsor. Per assistere ai concerti si potrà pagare una cifra simbolica di due euro per la sedia non numerata, altrimenti ingresso libero per la gradinata. C’è anche la possibilità di un’apericena prima dei concerti. Infine Oliveri ha tenuto a precisare un aspetto importante dell’intento dell’associazione: «Sul territorio operiamo da tanti anni, cerchiamo di togliere i giovani dalla strada e dargli una possibilità anche di lavoro. Questa è una tradizione che arriva da lontano, vogliamo fare sì che i giovani possano accostarsi a questa musica».