A Natale tutto è possibile

Dopo “Polar Express” e “Beowulf” , Robert Zemeckis torna sul grande schermo rielaborando per la Disney il classico dickensiano “A Christmas Carol”, un racconto caro al regista di “Ritorno al futuro” che lo considera “la migliore storia sui viaggi nel tempo mai scritta”.

Ebezener Scrooge è un vecchio dal cuore arido e avaro sia d’amore che di denaro, che vive rinchiuso in se stesso, convinto che le ricchezze accumulate nel tempo possano garantirgli la felicità che in passato gli affetti gli hanno negato. In realtà, a causa di questo atteggiamento, Scrooge suscita paura e disprezzo in chi lo circonda, ma la notte della vigilia di Natale gli sarà offerta un’ultima possibilità di redenzione.

Il film si propone come una sorta di viaggio interiore del protagonista che deve ritrovare se stesso, riscoprire la sua umanità e abbandonare l’idea che la vita sia mero calcolo del valore materiale di ogni cosa.

Il Natale, vero co-protagonista, rappresenta la costante nelle tappe del viaggio e della vita di Scrooge: da bambino si rattrista perché gli manca una famiglia con cui celebrarlo, da ragazzo ne scopre la festosa allegria e da uomo e vecchio ne respinge lo spirito d’accoglienza e amore per il prossimo.

L’atmosfera cupa della Londra vittoriana in cui convivono ricchi e poveri riflette bene l’animo del vecchio personaggio, ma ad illuminare l’ambiente contribuiscono le musiche di Alan Silvestri, che ha realizzato le colonne sonore di altri film di Zemeckis come “Forrest Gump”, la trilogia di “Ritorno al Futuro” e “Chi ha incastrato Roger Rabbit”. Inoltre, l’interpretazione della canzone finale “God blesses us everyone” è affidata all’emozionante voce di Andrea Bocelli.

Nonostante la storia sia stata oggetto di svariati adattamenti cinematografici, tra cui la versione disneyana con protagonista Paperone ed “Sos Fantasmi” con Bill Murray, Zemeckis le conferisce novità ricorrendo al 3D che coinvolge lo spettatore in voli, cadute e rocamboleschi inseguimenti, che a tratti, però, distolgono l’attenzione dalla sostanza del racconto.

A prestare il volto a Scrooge e agli spiriti del Natale è il trasformista Jim Carrey, a suo agio in vesti non comiche; i personaggi di contorno, che impallidiscono al suo confronto, contano sull’interpretazione di attori del calibro di Gary Oldman, Colin Firth e Robin Wright Penn, nei panni rispettivamente del dipendente e dell’ex-socio defunto, del nipote e dell’amore giovanile di Scrooge.

A Christmas Carol è un film che emoziona e fa sorridere grazie al coraggio mostrato dal protagonista nell’affrontare se stesso e i suoi fantasmi. Una favola che piacerà a grandi e a piccini perché regala l’illusione che a Natale sia davvero tutto possibile.

 


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