L'assessore, il giorno dopo l'approvazione da parte della commissione Sanità della nuova mappa, commenta soddisfatto: «Non ci saranno più privilegi per i cittadini che vivono nelle aree metropolitane». E parla di 9mila assunzioni. Digiacomo: «Questo piano come la Gioconda, capolavoro anche se incompiuta»
Rete ospedaliera, Gucciardi: «Adesso i concorsi» Previsti più posti a malattie infettive causa migranti
«I migranti? Noi li consideriamo mobilità attiva, abbiamo chiesto un maggior numero di posti letto, ma intanto abbiamo ottenuto un potenziamento dei reparti di malattie infettive». Come anticipato mesi fa da Meridionews, durante la stesura della prima bozza di rete ospedaliera siciliana, è lo stesso assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, a confermare che un peso specifico significativo lo hanno avuto proprio i migranti, nella rimodulazione dei posti letto nelle corsie siciliane.
«Poteva essere migliore? – sottolinea in conferenza stampa il presidente della commissione Sanità all’Ars, Pippo Digiacomo – Anche la Gioconda, considerata un capolavoro assoluto nella storia dell’arte, è rimasta incompiuta. Avremmo potuto tenercela qualche altro mese, abbellirla, ma era giusto non aspettare oltre e assumerci la responsabilità di questo progetto».
Secondo Gucciardi, nella nuova rete «c’è una trasformazione radicale in senso innovativo e moderno. Ogni cittadino, in qualunque parte della nostra regione, avrà diritto alla cura e alla salute e non ci saranno più privilegi per i cittadini che vivono nelle aree metropolitane: anche chi abita nelle zone periferiche potrà essere curato con le unità di emergenza-urgenza».
I posti letto indicati dal ministero della Salute e programmati nel nuovo piano sono 18.051, divisi fra gli oltre 13mila posti nelle strutture pubbliche (il 72 per cento) e i circa cinquemila nelle strutture private (il 28 per cento). «Nella nostra regione mancano ancora reti importanti – ammette Gucciardi -, come quella oncologica, della neuroriabilitazione e della riabilitazione, la rete tempo-dipendente e quella delle emorragie gastrointestinali. La nostra rete si trasforma e si potenzia, soprattutto nei settori oncologici, di chirurgia vascolare e delle malattie infettive.. Resteranno tutti gli ospedali per acuti. Se ci sono aree di scontento nei vari territori, derivano da qualche refuso che può essere contenuto in queste schede complesse e che ovviamente sarà corretto». Hanno invece chiuso, negli anni recenti, punti nascita e pronto soccorso, scatendando la protesta di diversi territori.
Previsti meno primariati e meno strutture complesse: «Sono le regole dello Stato – aggiunge l’assessore -, che impone di ridurre i primari. Non vuol dire che ci saranno meno servizi». Naturalmente con l’atteso ok da parte di Roma, il prossimo 4 aprile, ecco la promessa delle assunzioni. «In Sicilia i posti vacanti sono fra i 9.400 e i diecimila – sottolinea Gucciardi -. I nostri ospedali non possono sopravvivere se non sblocchiamo i concorsi: dobbiamo dare respiro al personale che in questi anni ha fatto sacrifici immensi, altrimenti poi non lamentiamoci se i livelli di assistenza dovessero scendere. Ognuno si deve assumere le sue responsabilità. Si sono persi troppi anni: dobbiamo recuperare». I primi accessi dovrebbero riguardare le circa 1.500 unità delle vecchie graduatorie, prorogate di anno in anno. A questi bisognerà aggiungere la mobilità e gli assunti tramite concorsi pubblici, per un totale di circa 9mila unità.
«La sanità non può essere concepita per confini amministrativi – ha sottolineato l’assessore -. Queste rete è complessa e richiede dei tempi di attuazione. Non pretendiamo di avere la verità rivelata, se ci sono insufficienze le correggeremo. Ascolteremo tutti, sindaci, operatori sanitari e parlamentari regionali. Le emodinamiche, e vale per tutti i settori, non devono essere collocate per fare contento questo o quello, le discipline sono collocate sulla base del numero di abitanti. L’unica deroga che abbiamo chiesto è per le unità di malattie infettive, nel caso dei migranti. I migranti saranno anche clandestini, ma quando hanno una patologia occupano un posto letto esattamente come un paziente siciliano. Per questo abbiamo chiesto più posti letto rispetto a quelli previsti per le malattie infettive».