Diverse le ipotesi al vaglio dopo l'identificazione del corpo. L'uomo era da sempre impegnato nello sport e nel sociale
Caccamo, imprenditore carbonizzato nell’auto Il sindaco: «Onesto e impegnato nel sociale»
L’uomo che ha perso la vita ieri nella strada statale 285 Termini Imerese-Caccamo, è l’imprenditore Salvatore Gammino, 80 anni. Il commerciante è stato trovato nel primo pomeriggio dentro la sua auto carbonizzata. È accaduto tutto intorno le 14, quando i carabinieri della stazione di Caccamo hanno ricevuto una chiamata. Subito si sono recati sul posto. L’auto con molta probabilità, mentre stava prendendo fuoco, è passata da una parte all’altra della carreggiata. Una delle ipotesi al vaglio è quella del suicidio a causa delle difficoltà economiche dell’uomo, anche se si dovrà aspettare l’esito delle perizie. Dopo i primi accertamenti, il corpo è stato trasportato all’Istituto di medicina legale del Policlinico.
«Conosco Gammino da sempre – ha detto il sindaco di Caccamo Andrea Galbo – è stato un onesto imprenditore. Impegnato nello sport – negli anni Ottanta era presidente della squadra di calcio del Caccamo, che con lui fu promossa in Eccellenza». Il primo cittadino ha sottolineato anche la sua bontà: «Una persona che si rendeva sempre disponibile con tutti. Che credeva nel bene comune, mettendo anche risorse proprie, per potenziare le strutture ricreative sociali di piazza Zafferana, in un quartiere a lui molto caro». Salvatore Gammino fu presidente della società Polisportiva Nuova Città di Caccamo, oggi guidata dal figlio di Salvatore, Enzo. Parole di cordoglio sono arrivate dalla società calcistica caccamese: «I dirigenti, lo staff tecnico e i calciatori, esprimono il proprio sentito cordoglio per la scomparsa di Salvatore Gammino, storico grandissimo presidente del club degli anni d’oro ‘80 e ’90, allorquando porta la società ai massimi livelli sportivi. I dirigenti, lo staff tecnico ed i calciatori tutti, esprimono le proprie sentite condoglianze alla vedova Santa, al presidente Enzo Gammino ed ai tesserati Salvatore e Massimiliano, rispettivamente figlio e nipoti del compianto presidentissimo, ed all’intero nucleo familiare».