Entrano nel vivo le Comunali 2017 a Palermo Tra defezioni e addii ancora poche le certezze

Entrano nel vivo le comunali a Palermo anche se nelle ultime ore a pesare, più che le conferme, sono le defezioni. A pochi mesi dall’appuntamento elettorale – le elezioni amministrative si terranno nella primavera del 2017 – tocca assistere alla consueta girandola di ipotesi. Al momento, infatti, sono pochissimi i candidati che si possono definire certi (anche se rimangono da definire con precisione i perimetri delle alleanze pronti a sostenerli). I due nomi ormai noti alla corsa di Palazzo delle Aquile sono l’uscente Leoluca Orlando – anche se su di lui incombe l’incognita Palazzo d’Orleans – e l’eterno sfidante Fabrizio Ferrandelli. Nel centrosinistra, però, è ancora tutto da definire il ruolo del Partito Democratico che non ha ancora svelato le sue intenzioni. In vista della prossima tornata elettorale aveva annunciato il ricorso alle primarie: al momento, tuttavia, tra i dem tutto tace. E i rapporti tra i due papabili candidati nell’area del centrosinistra rimangono tesi.

Proprio Ferrandelli, leder del movimento dei Coraggiosi, recentemente è tornato ad attaccare duramente l’operato del Comune schierandosi al fianco dei commercianticontro lo «stato di abbandono» in cui versano i cantieri del centro della città. In quella occasione, il candidato a sindaco ha puntato il dito contro la defiscalizzazione, definita solo «uno spot elettorale» decisa dall’Amministrazione per alcune attività commerciali «perché non esiste un provvedimento, il sindaco ha demandato soltanto al Consiglio comunale che probabilmente non si riunirà mai in materia, e poi bisognerà cambiare i regolamenti. Morale della favola: campagna elettorale. Qui bisogna invece parlare di cose concrete. Il futuro delle persone è una cosa seria».

Ne frattempo, anche nel centrodestra non c’è molta chiarezza. Fra i nomi possibili, si pensava al presidente dell’Ordine degli avvocati Francesco Greco che, propri oggi, ha ribadito – lo aveva già fatto intervistato da MeridioNews – di non essere disponibile a una candidatura. «Leggo sui giornali delle ultime settimane ricorrere il mio nome – scrive su facebook – ne sono lusingato perché interpreto questa attenzione sulla mia persona come un riconoscimento per la mia storia. Sono abituato a dialogare con chiunque, ma soprattutto sono in contatto con chi questa città la vive quotidianamente come cittadino, lavoratore, professionista, imprenditore». Greco dice anche di amare la sua città e trova stimolante l’idea di potere incidere in un cambiamento, ma afferma anche di «non essere un politico né di volere diventarlo. Non ho mai vissuto di politica e questo, nel contesto storico in cui viviamo e nella situazione in cui si trova oggi Palermo, credo sia non solo un elemento positivo ma anche una assoluta necessità, a prescindere dal mio nome». 

Un netto rifiuto quindi? Forse no, lascia intendere il presidente dell’Ordine degli avvocati, che sottolinea l’importanza di «una visione e di una squadra» per il rilancio della città di Palermo: «Il problema di Palermo non è quello di avere un nome nuovo per sostenere una battaglia elettorale di parte, ma quello di avere una visione autentica orientata alla crescita ed una squadra di persone competenti disposte e pronte ad attuarla. Soltanto nel caso in cui si convergesse su questa idea potrei ipotizzare di farmi portavoce dei bisogni di questa città per ridare a Palermo il posto che le spetta come grande città del mezzogiorno, dell’Italia e dell’Europa».

Ancora più spinosa la situazione nel M5s. Proprio ieri sera sono scaduti i termini per gli aspiranti consiglieri comunali e candidato a sindaco del capoluogo siciliano dei Cinque stelle. Dopo lo scandalo delle firme false, però, la situazione nel capoluogo sembra sempre più ingarbugliata, costellata da eccellenti addii. Tra questi spiccano i nomi di Daniela Tomasino, leader del movimento Lgbt, ma anche quello del giornalista William Anselmo che proprio ieri ha deciso di ritirare la sua candidatura. «Per lavoro – si legge su facebook – sono abituato ad essere pragmatico e, per quanto mi riguarda, credo che la decisione che oggi condivido con voi sia la scelta più responsabile. Di questi tempi le nostre azioni, anche quelle simboliche, possono diventare più importanti di tante parole, così la mia scelta di fare un ‘passo di lato’ e rinunciare alle comunarie spero che possa essere spunto di riflessione. Continuerò a lavorare da attivista, con la stessa dedizione di ieri, e metterò le mie competenze a disposizione degli altri».

Non risparmia un affondo ai grillini palermitani amareggiato, forse, dagli ultimi risvolti della vicenda delle firme false: «Il vecchio Meetup ha fallito negli uomini, nei numeri, nella programmazione, negli ideali: molti degli attivisti storici sono stati coinvolti dallo scandalo delle firme false e sono tuttora indagati dalla procura. La base è rimasta rachitica per via di scelte ottuse che al posto di includere hanno escluso chi voleva partecipare; in quattro anni non si è stati in grado di produrre un programma per le prossime elezioni e ciò oggi costringe a fare le cose di corsa; e, purtroppo, qualcuno ha smarrito anche gli ideali, perché trasformare ‘onestà-onestà’ in ‘omertà-omertà’ ha danneggiato tutti». Al momento, quindi, rimangono favoriti il leader del sindacato Consap Igor Gelarda e il fondatore di Addiopizzo Salvatore Ugo Forello. Sono tagliati fuori, invece, gli indagati, tra cui Samantha Busalacchi, travolta nell’inchiesta sulle firme false, ma anche Riccardo Ricciardi, marito della deputata grillina Loredana Lupo. Ora il prossimo passo, dopo la conferma della candidatura, sarà il voto on line, attraverso il sistema operativo Rousseau.


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