Dopo il terremoto nel centro Italia, anche il Comune del Catanese fa i conti con edifici fatiscenti e un centro storico che viene giù pezzo dopo pezzo. «Servono strategie», denuncia l'ex assessore e architetto Francesco Finocchiaro. E il sindaco Mauro Mangano fa il punto su cosa è stato fatto e cosa è in cantiere
Paternò, il centro a rischio crolli in caso di sisma «Manca un piano di protezione civile aggiornato»
Centro storico off limits a Paternò dove l’età delle case e la mancanza di interventi risolutivi per la riqualificazione degli edifici sta portando gli immobili vecchi e abbandonati a collassare pezzo dopo pezzo, con concreti pericoli per pedoni e automobilisti in un centro storico densamente popolato. Criticità di un certo rilievo si registrano in particolare in via Chiesa Nuova, via Girgenti, via Sant’Anna, via Mignemi, via Clemenza, via Gatto, via Circumvallazione, via SS. Annunziata, via Falconieri e via Amore. Solo alcune delle tante strade del centro cittadino abbandonate a se stesse da decenni e che preoccupano oggi ancora di più, per l’ipotesi di quello che potrebbe succedere dopo una scossa di terremoto di un certa intensità. A lanciare l’allarme è in particolare Francesco Finocchiaro, ex assessore comunale alla Protezione civile del Comune di Paternò durante il secondo mandato di Graziella Ligresti. L’architetto parla di un centro storico «che in caso di terremoto si trasformerebbe in una trappola mortale e per fronteggiare queste emergenza il Comune non ha un piano di protezione civile approvato dal dipartimento regionale».
Per Finocchiaro è «necessario avviare un approfondito censimento delle criticità, determinare una strategia di intervento evidenziando le priorità e costruire una coscienza collettiva, creando un rapporto tra i tecnici e la popolazione. È importante creare corridoi di sicurezza per raggiungere le parti più critiche della città e per fare arrivare i soccorsi. Ma è anche indispensabile – specifica – redigere rapidamente un piano di Protezione civile. I programmi di sensibilizzazione sono rivolti alle scuole e agli edifici pubblici ma il singolo cittadino non ha idea di cosa fare, dove proteggersi e verso quale meta avviarsi». Di altro avviso il sindaco di Paternò Mauro Mangano che parla di «un piano di protezione civile che risale al 2003 ma si sta lavorando per aggiornarlo come richiestoci dal dipartimento protezione civile». Tra i cambiamenti apportati dalla normativa e ricordati dal sindaco ci sono: «La microzonizzazione sismica che può essere eseguita solo da specifiche professionalità e i punti di raccolta in caso di sisma». «Nelle scuole, che sono gli edifici pubblici più sensibili, si possono utilizzare certi cortili come punti di raccolta – spiega il primo cittadino – vedi il caso della scuola media Virgilio di via Degli studi o il secondo circolo didattico Giovanni XXIII di via Vulcano». Grazie alla revisione del piano, poi, è stato attivato il Coc, centro operativo comunale: «Si è più volte riunito ed è entrato in funzione dando vita a una esercitazione che ha coinvolto buona parte della città».
Il sindaco ha poi ricordato come nei mesi precedenti siano stati pubblicati e pubblicizzati i bandi con i quali i privati possono presentare apposita richiesta di un aiuto economico per mettere in sicurezza la propria abitazione, con un determinato lavoro di adeguamento antisismico. «Il Comune fa solo da tramite tra il cittadino e la Regione Sicilia – dice Mangano – In questi anni le richieste dei privati per ottenere finanziamenti al fine di adeguare la propria casa alle misure antisismiche si possono contare sulle dita delle mani». Intanto il Comune di Paternò in stretta collaborazione con le associazioni di volontariato e di protezione civile della città, ha tenuto una riunione organizzativa per inviare degli aiuti alle popolazioni terremotate del Lazio e della Marche. Dall’incontro è emerso che in questo momento non servono beni di prima necessità quali alimenti, indumenti o cose simili, ma serve una manovalanza specifica per cercare di dare un aiuto logistico per i campi di primo soccorso. A tal proposito, il presidente dell’associazione di volontariato e di protezione civile Anpas Salvatore Pappalardo ha comunicato che un contingente locale formato da due elettricisti, un idraulico, due addetti alla mensa e un autista partiranno per i luoghi disastrati il 3 settembre, mentre il responsabile della Misericordia Giuseppe Torcisi, ha informato di essere in contatto con la sede nazionale per muoversi e dare il contributo dovuto.
Prossimamente l’amministrazione si attiverà per creare un conto corrente dedicato agli aiuti dei paesi terremotati in modo che chiunque possa indirizzare la propria solidarietà. Verrà creato anche un centro di raccolta dove fare confluire tutti i beni raccolti dalle varie associazioni. Oltre alle due associazioni, hanno partecipato alla riunione altre realtà: S. Biagio, Avulss di Paternò e di Castel D’Iudica, Caritas Parrocchiale S. Maria dell’Alto, Città Viva, Paternò News, Juventus Club Del Piero, Alzheimer Paternò, Red Sox, Ass. Culturale Cantastorie, Movimento Orionino, Il Cenacolo. Presenti inoltre studenti del liceo scientifico Fermi e dell’istituto tecnico Russo e numerosi cittadini.