Prima leader dei granata, ora vice di Boscaglia al Brescia. A MeridioNews si confessa prima della gara tra i due suoi amori: «Mi auguro ci sia una buona accoglienza. Il Trapani è costruito da gente capace. Sono legatissimo al comandante Morace»
Filippi, il capitano torna da ex a Trapani «Qui gli anni più belli della mia carriera»
«È una sensazione molto naturale, non sento troppa pressione. Però è normale che, pensando al momento in cui entreremo in campo, sicuramente l’emozione sarà forte». Non usa giri di parole Giacomo Filippi, vice allenatore del Brescia guidato da mister Roberto Boscaglia (pure lui grande ex), che sabato pomeriggio farà visita al Trapani. Ex capitano della squadra siciliana, Filippi ha vestito la maglia granata dal 2009 al 2013, contribuendo alla scalata dalla serie D alla serie B. Ecco perché l’ex difensore si aspetta una buona accoglienza da parte dei suoi ex tifosi: «Per quello che è stato fatto a Trapani – spiega a Meridionews – sarebbe brutto pensare di avere un’accoglienza non positiva, però tutto è possibile. Io credo che sarà una bella accoglienza, soprattutto per il mister. Sinceramente non ci penso tanto, perché nel calcio le tifoserie sono molto particolari».
Passando al match, Filippi è convinto che quella del Provinciale sarà una gara bella e difficile: «Il Trapani è una squadra molto forte e costruita molto bene da parte della società che ha agito brillantemente in sede di mercato, sia in estate sia nella finestra di gennaio. Al momento i granata stanno benissimo e stanno disputando un campionato importante, pari al nostro. Noi cercheremo di continuare a fare quello che abbiamo fatto finora, provando a imporre il nostro gioco». Data la situazione di classifica, i granata adesso possono sognare qualcosa in più della semplice permanenza in cadetteria: «La serie B è la dimensione perfetta per il Trapani – racconta l’ex difensore –, da tenere sempre con le unghie e con i denti. Trapani è una città che merita tanto soprattutto a livello calcistico, perché ha una tifoseria meravigliosa che è sempre al fianco della squadra con passione. Sarebbe un vero peccato perdere questo patrimonio, ma la società è forte e gli addetti ai lavori sono molto bravi. Ogni anno dimostrano che fanno di tutto per mantenere la categoria e non solo perché quest’anno la gente può anche sognare qualcosa in più. D’altronde sognare è lecito».
Sono pochi i punti in comune che l’ex giocatore riscontra tra le due città, due realtà calcistiche che, a suo modo di vedere, sono molto diverse tra loro: «Tra Brescia e Trapani ci sono poche analogie: Trapani – racconta Filippi – è come una mosca bianca, perché è un ambiente bellissimo, dove spesso l’aspetto professionale si confonde con quello familiare e questo è un bene. A Brescia si respira un ambiente più professionale e che ha vissuto di grande calcio per tanti anni. Ci siamo dovuti calare subito in questa dimensione sposando in pieno le scelte societarie e facendo esclusivamente lavoro di campo. In Sicilia, invece, si entrava nel merito anche di alcune scelte di mercato. Sono due realtà completamente diverse, ma entrambe hanno tanti aspetti positivi». Ormai vice allenatore di Boscaglia, Filippi è molto contento dell’esperienza che sta accumulando con il tecnico che ha scritto la storia recente del Trapani: «Per adesso sto lavorando molto bene con il mister, d’altronde lo conosco da tanti anni. In futuro si vedrà cosa fare, per ora non ci penso».
La sua esperienza da allenatore, però, l’ex capitano l’aveva già cominciata in Sicilia: «A Trapani – prosegue Filippi – avevo già iniziato ad allenare gli Allievi ed è stata un’esperienza fantastica. Quest’anno, quando il mister mi ha chiamato per collaborare con lui, non ho esitato a dire di sì». L’avventura granata è rimasta profondamente scolpita nel cuore dell’ex difensore, come ammette lui stesso: «A Trapani ho vissuto gli anni più belli della mia carriera. Sono arrivato lì quando già avevo 32 anni, dovevo essere agli sgoccioli e invece sono stati anni bellissimi, contraddistinti da momenti e risultati fantastici, a parte la cocente delusione della mancata promozione il primo anno. I sorrisi, sicuramente, sono stati molti di più rispetto ai pianti. Sono felicissimo di quello che ho fatto a Trapani e di ciò che mi hanno dato quella città e quella tifoseria. Sono molto legato al comandante Morace (presidente della squadra granata e della compagnia Ustica Lines ndr) – conclude Filippi –, che ha fatto tantissimo per il Trapani, ma anche per me e per la mia famiglia».