Le indagini hanno permesso di ricostruire il modo di operare dell'organizzazione Le vittime, anche minorenni, venivano reclutate in Nigeria e, sottoposte a ricatto, costrette alla prostituzione in Italia dopo essere arrivate in Sicilia a bordo di gommoni. Due arresti a Catania: una donna e un uomo. Guarda video e le foto
Prostituzione, sei persone nigeriane fermate Riti tribali per costringere donne a prostituirsi
Reclutavano giovani donne in Nigeria. Le sottoponevano a un rito tribale (detto Ju Ju). Le portavano in Italia costringendole a prostituirsi. Sei persone nigeriane sono state oggi sottoposte a fermo, indiziate del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti, tra i quali: tratta di persone, favoreggiamento della prostituzione minorile con l’aggravante della transnazionalità. Le vittime erano tutte loro giovani connazionali, alcune anche minorenni.
Le persone sottoposte a fermo sono: Sandra Johnson, classe 1992, tratta in arresto a Catania; 2. Friday Igbinosun, classe 1982, tratto in arresto a Genova; 3. Kelvin Aigbedion, classe1993, tratto in arresto a Roma; Emmanuel Asewo, classe1989, tratto in arresto a Catania; Jennifer Ekhator, classe 1985, tratta in arresto a Roma; Faith Owamagbe, classe1985, tratta in arresto a Genova. Nei confronti dei primi 5 soggetti si è proceduto a fermo per il reato di associazione a delinquere. Nei confronti dell’ultima l’accusa è di favoreggiamento della prostituzione minorile aggravato.
L’operazione è stata condotta dalla polizia, su delega della procura di Catania. Le indagini che l’hanno preceduta hanno evidenziato il modo di operare dell’organizzazione, che aveva reparti operativi a Catania, nel centro e nel Nord Italia. Le donne, dopo avere contratto un debito con i loro aguzzini, venivano trasportate in Libia – dove rimanevano per diverse settimane controllate a vista da persone armate – per poi essere trasferite su gommoni diretti in Italia.