Virlinzi, dinastia al vertice del potere economico Il business di famiglia tra parcheggi e palazzine

Ennio, Oreste, Carmelo e Giuseppe. Quattro nomi, un solo cognome: Virlinzi. Una dinastia di costruttori e imprenditori ai massimi livelli, zoccolo duro della mappa del potere economico e finanziario nella città di Catania e nel meridione. Interessi in tutto. Qualsiasi settore possa produrre un solo euro di guadagno rientra nella lista del loro business. Dai tombini ai parcheggi, passando per i lavori della metanizzazione fino agli affitti. Guadagni per milioni di euro che ogni anno accrescono il tesoro di un regno che pare non avere confini visibili.

«Nelle 16 aziende del suo gruppo trovano lavoro più di mille persone». È il 1977 e con queste parole Ennio viene nominato Cavaliere del Lavoro insieme a Silvio Berlusconi. Quarant’anni di successi che ne hanno consacrato l’impero, nonostante inchieste e processi. L’ultimo a finire nella rete della giustizia è il 76enne Giuseppe. Arrestato ieri con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. L’inchiesta Tax free che lo ha mandato in carcere, segna uno spartiacque per l’imprenditore a capo di aziende che spaziano nel settore immobiliare, automobilistico, agricolo e chimico. Gli stessi feudi sui quali sventolano i vessili degli altri membri della famiglia. Dal fratello Carmelo – recentemente deceduto – fino alla nipote Lorena. Ultima erede della tradizione imprenditoriale di una famiglia che vuole conquistare anche il futuro. Una prospettiva che fa rima con il risanamento di Corso dei Martiri.

Giuseppe Virlinzi è al vertice dell’impresa Ruggero Settimo srl. La società nel 2012 si aggiudica i lavori di ristrutturazione di una palazzina alle spalle del tribunale di Catania. L’originario progetto di riqualificazione dell’edificio, però, si trasforma presto in un abbattimento e in una conseguente ricostruzione con l’opera che viene bloccata e sequestrata. Al fratello di Giuseppe, Ennio, e alla figlia Lorena fa capo la società Parcheggio Europa. La ditta – durante la sindacatura di Umberto Scapagnini – è titolare dei lavori di restyling di piazza Europa per realizzare un parcheggio interrato. Una vicenda che finisce nelle aule di giustizia che si conclude solo nel 2013 con la sentenza in Appello che assolve tutti gli otto imputati, tra i quali il cavaliere Ennio Virlinzi. La famiglia nel settore degli stalli a pagamento ha interessi anche a Siracusa e Ragusa. Nella città Iblea tra le opere portate a termine c’è anche quella della metanizzazione.

La punta di diamante della famiglia imprenditoriale è la Vir Immobiliare. Fondata nel 2008, nasce dalla fusione di diverse ditte dei Virlinzi. Al suo attivo ha un centinaio di immobili tra siti industriali, uffici e terreni sparsi in tutta la provincia. Il nome dell’azienda finisce anche sui banchi del parlamento nel 2014 quando affittava all’Agenzia delle entrate due palazzine per due milioni di euro annui. La Vir Immobiliare è la stessa società che costruisce la palestra Virgin di via Messina e che intrattiene rapporti con l’università etnea. A Unict affitta un palazzo in via Vincenzo Bellini per un canone di 229mila euro annui e vende l’immobile dov’è nato il polo didattico di Giurisprudenza in via Roccaromana.

Sempre ai Virlinzi fa capo la società Finpop che fino a settembre 2015 affittava al Comune di Catania, per 35mila euro l’anno, un immobile in via Firenze. Un affare, quello con Palazzo degli elefanti, che è ancora più fruttuoso con il contratto di locazione per via Biondi 2. Per l’edificio l’amministrazione versa 218.425 euro l’anno. Tra le società più prestigiose c’è la Virlinzi Spa. Quest’ultima fa capo a Oreste, si trova nella zona industriale etnea, e tratta materiali di ferramenta e idraulica. Nel 2008 l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fa visita allo stabilimento, tessendo le lodi di Ennio Virlinzi: «Ventotto anni fa fummo nominati insieme. Già allora avevamo il diritto di essere stanchi e invece siamo ancora qua. Ma siccome il lavoro non solo nobilita l’uomo ma lo fortifica, ne avremo ancora per 28 anni».

Nella zona industriale, nel 2004, in soli otto mesi di lavoro i fratelli Virlinzi costruiscono il mega call center della Vodafone. All’inaugurazione dello stabile di 7550 metri quadrati nell’Etna Valley sono presenti l’allora sindaco Scapagnini e la testimonial Megan Gale. La costruzione di grandi complessi è un pallino della famiglia. Che con la società per azioni Virco si aggiudica la costruzione del Centro intrattenimenti di San Gregorio. Un’opera poi finita nei faldoni dell’omonimo processo e mai inaugurata.

Altra ammiraglia della famiglia è la società Eurifin che nasce nel 1987 con un capitale sociale di cinque milioni di euro e nel 2005, e che poi converge nella società di progettazione Vecchia Dogana spa. Ma gli interessi dei Virlinzi non si fermano nel settore immobiliare. Ai fratelli fanno capo ditte chimiche, agricole, industriali, turistiche e di consulenze. Ma non risparmiano la beneficenza. Lorena Virlinzi è iscritta nel registro dei soci di Sicilian venture philantropy foundation insieme a Domenico Ciancio Sanfilippo, figlio dell’editore Mario Ciancio, amico di vecchia data del cavaliere Ennio. Un legame tra poteri forti che si tramanda di generazione in generazione.


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