Alla vigilia della gara interna contro i rossoneri, valida per la quarta giornata di ritorno, ha parlato in conferenza stampa il ds rosanero. Il dirigente si è pronunciato sulla sfida di domani ma ha focalizzato l'attenzione, in particolare, sulle operazioni condotte dalla società durante la sessione invernale
Fine del mercato, si pensa al Milan Gerolin: «Faremo una grande partita»
Sarà una big del campionato a verificare la solidità delle fondamenta sulle quali il Palermo sta costruendo il proprio edificio con vista sulla salvezza. Grazie al pareggio ottenuto sabato a Modena contro il Carpi i rosanero hanno rinforzato i pilastri della struttura ma l’opera non è ancora completa. Per capire a che punto sono i lavori portati avanti negli ultimi giorni dal tandem Tedesco-Barros Schelotto bisognerà entrare nel «cantiere» e valutare l’impatto che, nel turno infrasettimanale, avrà il match casalingo contro il Milan in programma domani sera (fischio di inizio ore 20,45), incontro valido per la quarta giornata del girone di ritorno. Si tratta di un test piuttosto impegnativo per il Palermo. Al Barbera, infatti, arriverà un Milan in salute e galvanizzato dal convincente successo per 3-0 conquistato domenica sera nel derby contro l’Inter. Una vittoria che ha certificato i progressi di una squadra più sicura e più consapevole dei propri mezzi rispetto alla prima parte della stagione.
Sarà un Milan carico o inconsciamente appagato dopo l’affermazione nella stracittadina? E’ più verosimile il primo scenario. Con un tecnico come Mihajlovic, noto per la sua capacità di imporsi soprattutto come motivatore, è difficile che i rossoneri allentino la tensione sottovalutando il match di domani. Il Milan è a caccia di conferme ed è consapevole che per legittimare le proprie ambizioni in chiave Champions League, obiettivo distante al momento sei punti e diventato alla portata in virtù del rendimento altalenante di Fiorentina e Inter, serve continuità. Anche il Diavolo, comunque, troverà del filo da torcere. I rosanero, a quota 25 punti con l’Udinese, vogliono proseguire la serie utile e un risultato di prestigio tra le mura amiche metterebbe la squadra nelle condizioni di aumentare il margine di sicurezza dai bassifondi della classifica.
Cronologicamente, la sfida di domani sera coincide con il primo appuntamento del post-mercato. Nell’ultimo giorno della sessione invernale (terminata ieri alle 23), il club di viale del Fante non ha effettuato colpi last-minute limitandosi, come prevedibile, a perfezionare qualche operazione minore. Sul fronte delle uscite è stato ceduto il difensore El Kaoutari, passato ai francesi del Reims con la formula del prestito con diritto di riscatto. «La sua assenza nel mese di gennaio era concordata con lui e il suo procuratore – ha spiegato il ds Gerolin in conferenza stampa al Tenente Onorato di Boccadifalco – è un giocatore valido e aveva iniziato anche bene ma ci sono stati problemi di ambientamento dovuti anche, dal punto di vista ambientale e logistico, alla sua religione (il centrale marocchino è musulmano praticante, ndr)».
Il dirigente del club di viale del Fante ne ha approfittato per tracciare un bilancio del mercato rosanero e spiegare le mosse della società: «Se fossimo stati invischiati nella parte bassa della classifica a ridosso del terzultimo posto avremmo agito diversamente. Non si sono presentate determinate situazioni e abbiamo deciso di seguire questa linea confidando nella maturazione di alcuni elementi giovani. L’obiettivo è quello di far maturare questi giovani e far sì che, nella prossima stagione, con un anno in più di esperienza possano alzare il tasso tecnico del gruppo. Un gruppo che verrà reso ancora più competitivo con innesti mirati». L’attualità, in termini di calcio giocato, corrisponde alla gara contro il Milan: «Cerchiamo continuità che vuol dire provare a far bene per 4-5 partite di fila. Abbiamo rispetto nei confronti dei rossoneri ma sono convinto che la squadra abbia i mezzi per disputare una grande partita».
Sono 24 i convocati. Nell’elenco non figura il centrocampista Maresca costretto a dare forfait a causa di una «entesite retto-adduttoria della coscia destra».