Da mesi gli enti che si dedicano al ricovero dei bambini non ricevono dal Comune le rette. All'appello mancano 4 milioni di euro. Soldi indispensabili ad assicurare la sopravvivenza delle comunità, che danno assistenza a 850 piccoli in difficoltà e lavoro a 1.200 operatori
Fondi bloccati, le coop occupano l’assessorato Parrino: «Vergognoso scaricabarile, qui a oltranza»
Giurano di essere pronti a restare a oltranza. E puntano il dito contro un «vergognoso scaricabarile». I lavoratori delle cooperative sociali, associazioni onlus ed enti religiosi, che si occupano del ricovero dei minori e che da mesi ormai non ricevono più un euro, presidiano l’assessorato alle Attività sociali. Da stamattina. Dopo giorni di agitazione, sono stati ricevuti dall’assessore al ramo, Agnese Ciulla, con l’obiettivo di disinnescare la bomba sociale, pronta ad esplodere da un momento all’altro. Al centro del vertice con l’esponente della giunta Orlando le difficoltà prodotte dal mancato pagamento delle rette alle strutture. Debiti non saldati in alcuni casi dal 2013. All’appello mancano quattro milioni di euro. Soldi indispensabili ad assicurare la sopravvivenza di 120 comunità, che danno assistenza a 850 bambini in difficoltà e lavoro a 1.200 operatori.
«I lavoratori non prendono lo stipendio da diversi mesi – dice a MeridioNews, Filippo Parrino, presidente di Legacoop Palermo – . Inoltre senza il pagamento delle rette gli enti non sanno neppure come comprare il cibo ai piccoli ospiti o assicurare loro le visite mediche. È una situazione drammatica». Drammatica ma non nuova, per la verità. «Dal 2013 viviamo queste difficoltà. Una carenza di fondi che si ripete puntuale ogni anno, nonostante il costo delle comunità sia ormai un dato strutturale e identico ogni anno, essendo costante la media dei bambini ospiti».
Colpa della Regione, dicono da Palazzo delle Aquile. O per meglio dire dei minori trasferimenti. Palazzo d’Orleans, infatti, fino al 2012 copriva l’80 per cento del costo del servizio, che vale circa 19 milioni di euro, e oggi, invece, assicura poco meno del 30 per cento del fabbisogno. Una voragine che il Comune non riesce a colmare. Una giustificazione che non rassicura Legacoop, la quale, al contrario, accende i riflettori sul «vergognoso scarica barile tra Regione e Comune» ai danni dei minori.
«Abbiamo davanti un assessorato che è nel pallone – denuncia Parrino –. Il motivo? Sembra che la Ragioneria abbia rimandato indietro dopo due mesi le determine firmate dall’assessore Ciulla per cavilli e errori che definirei grammaticali. Pensiamo che alcuni dirigenti debbano essere trasferiti. Dopo mesi e mesi sembra che ora si stiano sbloccando i pagamenti di ottobre. Noi comunque resteremo qui ad oltranza fino a quando non avremo risposte certe e non escludiamo di spostarci a Palazzo delle Aquile».