FRU, quando l’unione fa la forza

«Siamo orgogliosi che il festival si svolga a Catania. Siamo decisamente in fibrillazione e con i nervi tesi» esordisce Alberto Conti, uno dei tanti ragazzi che fanno parte di Radio Zammù, la radio dell’ateneo di Catania.

A un giorno dall’inizio del festival, l’adrenalina pre-evento si fa sentire e l’organizzazione degli incontri all’insegna delle radio online non lascia molto spazio a crisi di nervi. Le difficoltà a far incastrare ogni singolo appuntamento e cercare di avere le aule a disposizione per i vari laboratori non sono mancate: «L’idea originaria era quella di portare il FRU in tutto l’ateneo catanese: sarebbe stato bello tenere qualche incontro alla Cittadella e nelle altre sedi universitarie; ma ci siamo resi conto che sarebbe stato dispersivo e soprattutto poco agevole per chiunque volesse seguire interamente il festival» continua Alberto. «Faremo la diretta delle due giornate dalle sedi dove si svolgeranno i vari appuntamenti. Sarà una bella sfida da affrontare».

Il Festival delle radio universitarie, alla sua seconda edizione, si svolgerà tra piazza Università e l’ex monastero dei Benedettini il 29 e 30 maggio: due giornate per spiegare cos’è una webradiotv, come si realizzano i radiogiornali e i vari format radiofonici. Il 29 maggio si inizierà con l’incontro “Radio e media universitari: l’unione fa la forza” dove saranno presentate tutte le radio universitarie partecipanti al festival e le attività dell’associazione organizzatrice RadUni. Seguiranno i laboratori “Raccontare la scienza” e “Il radiogiornale”.

«La prima giornata è dedicata al giornalismo, si terranno laboratori con dei professionisti del mestiere come Nino Rizzo Nervo e Alma Gradin» afferma Alberto. «Dal tardo pomeriggio si comincerà, invece, a mettere al centro la musica: alle 18.30 ci sarà l’incontro con Carmen Consoli per l’omaggio a Rosa Balistreri e di sera si terrà il concerto finale». Ad aprire la serata sarà il FRU Contest, la finale nazionale del concorso dedicato alle band emergenti (si esibiranno: No Seduction, Monsterpussy, The Medullary Paralysis, Psychocean, Ashpipe). A seguire si alterneranno sul palco Zapato e i Bluesacci e i Q-beta; «c’è la possibilità che vi siano dei guest fuori programma» assicura Alberto.

Il 30 maggio si entra nel vivo della realtà delle webradiotv con il workshop “La “rete” delle radiowebtv universitarie: prove tecniche di un nuovo media” a cui interverranno, tra gli altri, Antonio Caprarica (direttore Radio Uno e GR Rai), Peppino Ortoleva (docente dell’università di Torino) e Romeo Perrotta (presidente di RadUni). «Questa tavola rotonda servirà soprattutto a capire i meccanismi di comunicazione dei media, in modo tale da non subire più le notizie: servirà a diventare consapevole di ciò che ci gira intorno».

Nel pomeriggio sarà trasmessa in diretta dall’ex monastero dei Benedettini il programma – laboratorio di Radio Due Rai “Gli spostati”, che avrà come ospiti Paola Turci e Giorgia, e il laboratorio di Alessio Bertallot (Radio Deejay) “Professione deejay”.

La serata finale si aprirà con il Premio RadUni, ovvero la premiazione del miglior programma radiofonico e della migliore voce radiofonica universitaria. Seguiranno le performance dei siciliani I Perussionici e di Bugo. A chiudere il festival sarà la cantante Meg (ex 99 Posse).

 

 

Link:

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RadUni

Festival delle radio universitarie


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