ParkRun, grande successo al Parco Uditore Il fondatore Paul Sinton-Hewitt tra i podisti di oggi

«Ho insistito tanto affinché Palermo fosse il primo appuntamento in Italia dedicato al ParkRun perché avevo il piacere che, una volta tanto, la mia città avesse un primato non per cose negative, ma per un’iniziativa lodevole. Anche quando questo evento si diffonderà in Italia, noi saremo i primi ad avere ospitato questa corsa». Giorgio Cambiano, responsabile per l’Italia della manifestazione nata undici anni fa a Londra, esordisce così in occasione della corsa odierna al Parco Uditore. «I risultati dei parkrunner vengono registrati sul sito internet grazie a un codice a barre che noi forniamo al corridore – spiega -. Ognuno può raccogliere e confrontare le proprie statistiche pure nel corso del tempo. I partecipanti sono invitati anche a fare da volontari, dal momento che senza di loro non si potrebbe organizzare nulla».

La corsa ha fatto il suo esordio nel capoluogo siciliano lo scorso 23 maggio ed è al momento l’unico appuntamento in Italia. «Nel corso degli anni – continua Cambiano –, l’iniziativa è cresciuta e dall’Inghilterra si è diffusa in moltissime nazioni. In Italia, Palermo è al momento l’unico appuntamento, Parco Uditore è stato scelto perché qui è presente un gruppo di volontari che permette di gestire l’evento. Adesso speriamo di espanderci in giro per l’Italia, abbiamo contatti già con Udine, Torino, Roma e Milano».

Questa mattina, anche l’ideatore di ParkRun, Paul Sinton-Hewitt, era presente al Parco Uditore, dove ha affrontato i cinque chilometri come tutti i partecipanti. L’idea del fondatore è quella di avere un ParkRun sparso in tutto il mondo, in modo tale che chiunque voglia correre il sabato mattina, lo possa fare. «Tutto è nato undici anni fa – spiega Sinton-Hewitt – quando decisi di coinvolgere in questa attività tutti i miei amici, ogni settimana. L’idea originaria era quella di passare del tempo insieme facendo un po’ di movimento, anziché farlo davanti a un caffè. In questa attività, ho sempre considerato più importante il fare amicizia rispetto alla corsa in sé e per sé». La Sicilia sembra veramente aver colpito molto il 56enne inglese: «Io amo l’Italia, questa è la mia prima volta in Sicilia e chiaramente ci sono delle differenze con città come Milano. Sto cominciando a conoscere questa terra e me ne sto innamorando, il Teatro Massimo, ad esempio, è fantastico, un vero gioiello».

Nessuno deve sentirsi escluso dalla manifestazione, questo il motto del fondatore. «Le città coinvolte sono al momento 725 in tutto il mondo – conclude Sinton-Hewitt –, in Paesi come Danimarca, Francia, Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica, Stati Uniti, Regno Unito, Irlanda. La manifestazione coinvolge circa 125mila persone ogni sabato. L’evento è dedicato veramente a tutti, professionisti e non: nessuno deve pensare di non potere partecipare, noi non chiediamo soldi e partecipare è molto facile, siamo veramente una grande famiglia».

Al termine della corsa, i parkrunner sono stati accolti da Cambiano che ha offerto loro una bibita fatta in casa. «Questa qui è una bevanda che ha avuto molto successo. La produco in casa con limoni del mio giardino, acqua, sale da cucina, due bustine di Polase e del fruttosio. E’ ottima nel gusto – conclude – , ma anche per riprendere i sali persi durante la sudorazione ed è molto apprezzata da tutti i parkrunner». Dopodiché, foto di rito e qualche dolce tipico con la promessa di ritrovarsi tutti sabato prossimo per un nuovo appuntamento.


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