Case dello studente, allarme sicurezza

Si torna a parlare (e a protestare) a proposito della residenza universitaria “Cittadella”. Stavolta c’è di mezzo un incidente che si è verificato nei giorni scorsi nei locali di via Passo Gravina. Pare sia stato il malfunzionamento di un climatizzatore dell’aula studio a causare il principio di incendio che si è sviluppato la notte del 22 Febbraio. A bruciare sono stati soprattutto i locali adiacenti, dai quali si è poi dipanata per tutto l’edificio una intensa nube di fumo. E’ una fortuna il fatto che non si sia trattato di un episodio grave, viste le lente e mal organizzate procedure di evacuazione dello stabile; pare che lo stato di allarme sia stato dato tramite telefoni interni, anche cellulari, ma soprattutto grazie alla frenetica corsa di alcuni ragazzi, che si sono messi a bussare porta per porta, corridoio dopo corridoio. Per l’evacuazione dell’edificio sono stati necessari circa venti minuti. Il panico e il momentaneo smarrimento hanno portato inoltre gli studenti a dirigersi tutti verso l’unica via di fuga disponibile, ovvero il portone di ingresso principale. L’uscita di sicurezza al primo piano pare sia stata aperta solo ad emergenza terminata.
 
«Non ne possiamo proprio più» ripetono gli studenti di Via Passo Gravina che chiedono impianti elettrici ed idrici a norma di legge, regolarmente soggetti a controlli di manutenzione, nonché un valido e aggiornato piano anti-incendio per cui, in caso di emergenze, non si finisca per fare la fine dei topi in gabbia. Sono questi i punti di cui gli studenti degli alloggi Cittadella hanno discusso con il dottor Giuseppe Pignataro, responsabile delle Case dello studente Ersu, in un incontro svoltosi sotto l’incalzante sollecitazione dei rappresentanti degli studenti.

«Diamo la nostra completa disponibilità ad instaurare un dialogo aperto, concreto e proficuo con i tecnici e responsabili delle nostre abitazioni nel tentativo di risolvere al meglio tali problematiche. Fino ad allora dichiariamo lo stato di agitazione. Non possiamo ritenerci fortunati solo perché esistono alloggi in condizioni peggiori dei nostri ed esigiamo risposte», hanno ribadito i giovani. Che hanno trovato l’appoggio e la disponibilità di Pignataro, il quale si è impegnato personalmente per risolvere quanto prima la questione sicurezza.
 
Solo qualche settimana prima, il 6 febbraio scorso, si era verificato un altro piccolo incendio alla Casa dello studente Hotel Costa: un segnale d’allarme, forse la prima avvisaglia di un problema ben più ampio. Si tratta di due fatti simili che, avvenuti nell’arco di due settimane o poco più, portano a rivalutare attentamente la scala delle priorità delle molte cose che andrebbero migliorate . «Al posto di una inutile ristrutturazione della facciata esterna, al momento di fase di ultimazione, non sarebbe stato più giusto intervenire a garanzia dell’incolumità di tutti noi giovani residenti?» si interrogano i ragazzi degli alloggi Cittadella.
 
«Noi restiamo comunque sul piede di guerra» afferma Manlio De Domenico, uno dei rappresentanti degli studenti, che con altri compagni ha lanciato un “ultimatum” ai dirigenti Ersu per mercoledì 5 Marzo. «Sarà un giorno decisivo», afferma Salvatore Albani, rappresentante e inquilino della residenza Cittadella. Si terrà infatti un’altra riunione tra tecnici, responsabili e rappresentanti degli studenti nel tentativo di ottenere fatti concreti.


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Un incendio pochi giorni fa alla residenza “Cittadella”. Un altro, qualche settimana prima, all’Hotel Costa. Dopo questi episodi gli studenti chiedono interventi concreti per eliminare i rischi. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro con il responsabile delle residenze dell’Ersu. Ma la mobilitazione continua

Un incendio pochi giorni fa alla residenza “Cittadella”. Un altro, qualche settimana prima, all’Hotel Costa. Dopo questi episodi gli studenti chiedono interventi concreti per eliminare i rischi. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro con il responsabile delle residenze dell’Ersu. Ma la mobilitazione continua

Un incendio pochi giorni fa alla residenza “Cittadella”. Un altro, qualche settimana prima, all’Hotel Costa. Dopo questi episodi gli studenti chiedono interventi concreti per eliminare i rischi. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro con il responsabile delle residenze dell’Ersu. Ma la mobilitazione continua

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